(07-03-2022, 20:54)alex zanardi Ha scritto: è visto che quando una centrale (da costruire perchè le attuali non bastano) produce la corrente questa deve essere usata tutta, non si può pensare di immagazzinarla, immaginando che gli orari più gettonati per ricaricare siano mentre sono al lavoro, e, o, mentre dormo, bene, la corrente prodotta negli altri orari dove la mettiamo? costruiamo dei dissipatori per scaricarla (sprecarla)?
Il problema che dici relativo alle centrali in realtà c'è già oggi, nel senso che il "fluttuare" dei consumi non dipende solamente dalla ricarica delle auto elettriche ma in generale dall'attività umana. Non è un caso che esistano le fasce biorarie nelle tariffe, servono esattamente a cercare di "spostare" le abitudini dei consumatori (specie domestici) per livellare i consumi ed evitare il problema che citi. Poi va aggiunto che alcune "tecnologie" di produzione dell'elettricità permettono un certo livello di controllo (diciamo per estremizzare che si può produrre di più o di meno "a piacimento"), mentre altre poco o nulla. Non è un caso che anche dove c'è una presenza massiccia di nucleare, ci sono centrali turbogas o a carbone che servono a bilanciare la scarsa flessibilità del nucleare, così come parlando di "transizione ecologica" continua ad essere di attualità il turbogas per "livellare" la produzione. Il problema lato centrali, in fin dei conti, è lo stesso che abbiamo sulle auto: l'energia elettrica è difficile da stoccare in grandi quantità in maniera "efficiente", soprattutto nel momento in cui la confrontiamo con i combustibili.
Tutto questo pippone per dire cosa? Che in fin dei conti sono d'accordo con te, trovo difficile azzardare oggi uno scenario percorribile, alla luce dei limiti delle tecnologie attuali e alla mutabilità delle condizioni e della tecnologia.