Attenzione ad una cosa, Andrea: tu dici che terrai l'auto targata per poter partecipare ai trackday per auto stradali, ma se monti una gabbia completa questa precauzione diventa inutile.
Mi spiego meglio perché il problema è stato esaminato con molta cura, chiedendo informazioni direttamente ai direttori dei circuiti, visto che alcuni partecipanti al Challenge hanno posto la stessa questione. Ormai hanno auto che usano esclusivamente in pista, portandocele col carrello, quindi guidare col casco per non spaccarsi il cranio sulla gabbia diventa naturale (per chi non lo sapesse, guidare senza casco e con gabbia vuol dire, senza mezze parole, morte certa in caso di incidente, il collo si allunga moltissimo senza sistemi tipo Hans e andare a sbattere sui tubi è una certezza).
Un'auto immatricolata in Italia che non sia un esemplare unico come le kit car provenienti dall'Inghilterra ha zero possibilità di poter avere la gabbia inserita nella scheda tecnica depositata in Motorizzazione. Gli autodromi lo sanno e, se sono rigidi nel richiedere auto targate, assicurate e circolanti non ti faranno entrare. Ciò accade sicuramente a Misano, Imola e Mugello. In autodromi più "elastici" come Cremona, Varano e Adria gireresti anche senza targa.
Se partecipi al Challenge LLCC in uno di quegli autodromi, visto che giriamo in regime di circolazione turistica e le assicurazioni RC in caso di incidente pagano (hanno già pagato) è chiaro che all'ingresso in pit lane ti fermano (per far passare un formulino di provenienza inglese realmente targato e assicurato due anni fa ad Imola ho dovuto fare i salti mortali). Le tue possibilità sono partecipare al Time Attack quando prende la pista in configurazione adatta alle auto da corsa (ma ad Imola e Mugello i costi sono spropositati e se non hai equipaggiamento omologato devi sperare che chiudano un occhio, a Misano solo un po' più alti della norma) oppure ai turni per auto da corsa, che al Mugello spesso sono alternati a quelli per auto stradali, solo che costano di più, ad Imola di solito sono in giornate dedicate, come a Misano.
Insomma, un bel macello, un appassionato di trackday non può migliorare sostanzialmente la sicurezza del proprio mezzo se vuol partecipare ai turni stradali negli autodromi più importanti. Prima che qualcuno si scagli nei soliti anatemi contro il Bel Paese, le norme sono ancora più severe al Ring, dove nei turni di circolazione turistica non sono ammessi nemmeno cinture a quattro punti e Hans, perché "indicatori" dell'allestimento di un'auto per le gare, anziché per la strada.
Qui http://www.llcc.it/YetAnotherForum.NET/d...post306648 avevo risposto ad un paio di utenti con Lotus/Honda.
Mi spiego meglio perché il problema è stato esaminato con molta cura, chiedendo informazioni direttamente ai direttori dei circuiti, visto che alcuni partecipanti al Challenge hanno posto la stessa questione. Ormai hanno auto che usano esclusivamente in pista, portandocele col carrello, quindi guidare col casco per non spaccarsi il cranio sulla gabbia diventa naturale (per chi non lo sapesse, guidare senza casco e con gabbia vuol dire, senza mezze parole, morte certa in caso di incidente, il collo si allunga moltissimo senza sistemi tipo Hans e andare a sbattere sui tubi è una certezza).
Un'auto immatricolata in Italia che non sia un esemplare unico come le kit car provenienti dall'Inghilterra ha zero possibilità di poter avere la gabbia inserita nella scheda tecnica depositata in Motorizzazione. Gli autodromi lo sanno e, se sono rigidi nel richiedere auto targate, assicurate e circolanti non ti faranno entrare. Ciò accade sicuramente a Misano, Imola e Mugello. In autodromi più "elastici" come Cremona, Varano e Adria gireresti anche senza targa.
Se partecipi al Challenge LLCC in uno di quegli autodromi, visto che giriamo in regime di circolazione turistica e le assicurazioni RC in caso di incidente pagano (hanno già pagato) è chiaro che all'ingresso in pit lane ti fermano (per far passare un formulino di provenienza inglese realmente targato e assicurato due anni fa ad Imola ho dovuto fare i salti mortali). Le tue possibilità sono partecipare al Time Attack quando prende la pista in configurazione adatta alle auto da corsa (ma ad Imola e Mugello i costi sono spropositati e se non hai equipaggiamento omologato devi sperare che chiudano un occhio, a Misano solo un po' più alti della norma) oppure ai turni per auto da corsa, che al Mugello spesso sono alternati a quelli per auto stradali, solo che costano di più, ad Imola di solito sono in giornate dedicate, come a Misano.
Insomma, un bel macello, un appassionato di trackday non può migliorare sostanzialmente la sicurezza del proprio mezzo se vuol partecipare ai turni stradali negli autodromi più importanti. Prima che qualcuno si scagli nei soliti anatemi contro il Bel Paese, le norme sono ancora più severe al Ring, dove nei turni di circolazione turistica non sono ammessi nemmeno cinture a quattro punti e Hans, perché "indicatori" dell'allestimento di un'auto per le gare, anziché per la strada.
Qui http://www.llcc.it/YetAnotherForum.NET/d...post306648 avevo risposto ad un paio di utenti con Lotus/Honda.