Vi racconto una storia:
Era un giorno di novembre, quei bei giorni padani che tanto ci invidiano i siciliani, pioveva per bene e il malcapitato pendolare del sapere scese dal treno allacciandosi il cappuccio del kway, consapevole della rilassante pedalata che lo attendeva. Speranzoso che il cielo fosse un po' clemente si avviò verso la consueta pensilina in cui la sua amata belva a due ruote lo attendeva.
A qualche metro di distanza notò che qualcosa non quadrava: la splendida sella con canotto artigianale allungato non svettava come al solito sbeffeggiando le ridicole mediocri sedute altrui.
Il giovine, sentendo a un tratto un intenso calore provenire dal cuore, esclamò: "Poffarre! Che è questo insulto? Chi ha osato rendere inutilizzabile il mio poderoso mezzo?" . Il passaggio dal pensiero all'azione fu immediato: con metodica determinazione il giovine rimosse tutte le selle dei cicli presenti in rastrelliera, esclamando "Il Re è caduto! Che il popolo soffra ugualmente per la morte del proprio sovrano!".
Le selle vennero attentamente riposte a fianco del vicino cassonetto, che emanava il consueto attraente profumo che solo il marciume umido sa esalare.
Soddisfatto della dovuta rappresaglia, il giovine pendolare si accinse quindi a tonificare il corpo con una salutare passeggiata.
Dopo alcune decine di metri, mentre incessante la pioggia gli baciava il volto, il nostro viaggiatore della conoscenza intravide LEI : la sua sella era lì, con il suo prepotente canotto, infilata in un lucchetto deformato nel tentativo di forzarlo.
Il giovine si sentì riempire il cuore di gioia, raccolse la sua amata sella e tornò alla sua graziella, rimontò la stessa e pedalò allegramente chiedendosi se questa prova fosse un segno di Dio o del Maligno.
A tutt'ora, se si passa in giornate uggiose nei pressi della rastrelliera, si può sentire un sommesso ridacchiare maligno: non scherzate con le selle, potreste rimetterci il cu_o.
Era un giorno di novembre, quei bei giorni padani che tanto ci invidiano i siciliani, pioveva per bene e il malcapitato pendolare del sapere scese dal treno allacciandosi il cappuccio del kway, consapevole della rilassante pedalata che lo attendeva. Speranzoso che il cielo fosse un po' clemente si avviò verso la consueta pensilina in cui la sua amata belva a due ruote lo attendeva.
A qualche metro di distanza notò che qualcosa non quadrava: la splendida sella con canotto artigianale allungato non svettava come al solito sbeffeggiando le ridicole mediocri sedute altrui.
Il giovine, sentendo a un tratto un intenso calore provenire dal cuore, esclamò: "Poffarre! Che è questo insulto? Chi ha osato rendere inutilizzabile il mio poderoso mezzo?" . Il passaggio dal pensiero all'azione fu immediato: con metodica determinazione il giovine rimosse tutte le selle dei cicli presenti in rastrelliera, esclamando "Il Re è caduto! Che il popolo soffra ugualmente per la morte del proprio sovrano!".
Le selle vennero attentamente riposte a fianco del vicino cassonetto, che emanava il consueto attraente profumo che solo il marciume umido sa esalare.
Soddisfatto della dovuta rappresaglia, il giovine pendolare si accinse quindi a tonificare il corpo con una salutare passeggiata.
Dopo alcune decine di metri, mentre incessante la pioggia gli baciava il volto, il nostro viaggiatore della conoscenza intravide LEI : la sua sella era lì, con il suo prepotente canotto, infilata in un lucchetto deformato nel tentativo di forzarlo.
Il giovine si sentì riempire il cuore di gioia, raccolse la sua amata sella e tornò alla sua graziella, rimontò la stessa e pedalò allegramente chiedendosi se questa prova fosse un segno di Dio o del Maligno.
A tutt'ora, se si passa in giornate uggiose nei pressi della rastrelliera, si può sentire un sommesso ridacchiare maligno: non scherzate con le selle, potreste rimetterci il cu_o.
La Gatta : 2003 NBFL 1.8 Sport http://www.mx5italia.com/showthread.php?19520-La-Gatta
Team Ciocapiàt pResident Evil
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Bisso Ha scritto:se poi si arriva a fare il solito discorso: "ne vale la pena?" non se ne viene più fuori...
l'importante è pensare bene a cosa si fa, a cosa si vuole fare e a cosa si vuole ottenere...