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			klax Ha scritto:A lui si devono le interfacce grafiche a finestre che oggi TUTTI utilizziamo su qualunque OS e il mouse come puntatore 
ehm... le han poi inventate al PARC qualche anno prima di Apple Lisa, come pure il mouse.... :oops:
 
ma rimane che la sua capacità di visione dovrebbe essere d'esempio per i direttori generali, amm. delegati, ecc. delle nostre aziende!
 
R.I.P. Steve.
		 
			
		 
	
	
	
	
	
		
			pitch72 Ha scritto:settimana scorsa ho comprato l'iPhone e ieri e' morto il grande Steve Jobs!!: WallBash :
 domani provo a fare l'abbonamento a Mediaset Premium......:haha:
 
Politica. 
 
Chiudo. 
 
Alla prossima ti suspendo per una settimana. 
   
Massimiliano'02 1.6
 Tein SS + FM sway bars
 
 MiataMania
 
			
		 
	
	
	
	
	
		
			Il pensiero di Jobs, come uomo e come approccio alla vita, una personalità da prendere come esempio. Quello che "politicamente" è stata Apple conta poco.
 Discorso ai neolaureati della Stanford University, il 12 giugno 2005:
 
 "È per me un onore essere qui con voi, oggi, alle vostre lauree in una delle migliori università del
 mondo. Io non mi sono mai laureato. Anzi, per essere onesto, questa è l'esperienza più vicina ad una
 laurea che mi sia mai capitata. Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, niente
 di eccezionale: solo tre storie.
 
 La prima storia: unire i puntini.
 
 Lasciai il Reed College dopo il primo semestre, ma continuai a frequentare in maniera ufficiosa per
 circa 18 mesi prima di abbandonare definitivamente. Perché mollai?
 
 Tutto cominciò prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa di college non
 sposata e decise di darmi in adozione. Credeva fortemente che avrei dovuto essere cresciuto da
 persone laureate e fece in modo che tutto fosse organizzato per farmi adottare alla nascita da un
 avvocato e da sua moglie. Quando arrivai al mando, però, loro decisero all'ultimo minuto che
 preferivano una bambina. Così i miei genitori, che erano in lista d'attesa, ricevettero una chiamata
 nel bel mezzo della notte: "C'è un bambino, un maschietto, non previsto. Lo volete?". Loro
 risposero: "Certamente". Solo dopo, mia madre biologica scoprì che mia madre non si era mai laureata
 e che mio padre non aveva neanche finito il liceo. Rifiutò di firmare le ultime carte per
 l'adozione. Accettò di farlo mesi dopo, solo quando i miei genitori promisero formalmente che un
 giorno io sarei andato al college.
 
 Diciassette anni dopo andai al college. Ma ingenuamente ne scelsi uno costoso tanto quanto Stanford
 e tutti i risparmi dei miei genitori finirono nelle tasse universitarie. Dopo sei mesi, non riuscivo
 a vederci nessuna vera opportunità. Non avevo idea di quello che avrei voluto fare della mia vita e
 non vedevo come il college potesse aiutarmi a capirlo. Eppure ero là, a spendere tutti quei soldi
 che i miei genitori avevano messo da parte lavorando una vita intera. Così decisi di mollare e avere
 fiducia che tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi. Era piuttosto spaventoso all'epoca, ma
 guardandomi indietro è stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell'attimo stesso in
 cui abbandonai il college, smisi di seguire i corsi che non mi entusiasmavano e cominciai invece a
 frequentare quelli che trovavo più interessanti.
 
 Non fu tutto rose e fiori. Non avevo più una camera nel dormitorio ed ero costretto a dormire sul
 pavimento delle camere dei miei amici. Riportavo al negozio le bottiglie di Coca Cola vuote per
 avere i cinque centesimi di deposito e poter comprare da mangiare. E tutte le domeniche camminavo
 per sette miglia attraverso la città per avere finalmente l'unico buon pasto della settimana
 all'Hare Krishna. Adoravo tutto questo. E quello che trovai seguendo la mia curiosità e la mia
 intuizione risultò, solo dopo, essere senza prezzo.
 
 Vi faccio subito un esempio. Il Reed College all'epoca offriva probabilmente la migliore formazione
 del Paese in calligrafia. In tutto il campus ogni poster, ogni etichetta, ogni cartello era scritto
 a mano con grafie bellissime. Dato che avevo mollato i corsi ufficiali, decisi che avrei seguito il
 corso di calligrafia per imparare a scrivere così. Fu lì che imparai i caratteri serif e sans serif,
 la differenza tra gli spazi che dividono le differenti combinazioni di lettere, quello che rende
 eccezionale un'eccezionale stampa tipografica. Era bello, storico, artistico e raffinato in un modo
 che la scienza non è in grado di offrire e io ne ero completamente affascinato.
 
 Nessuna di queste cose però aveva alcuna speranza di trovare un'applicazione pratica nella mia
 vita. Ma dieci anni dopo, quando ci trovammo a progettare il primo Macintosh, tutto quello che avevo
 imparato mi tornò utile. E lo utilizzammo tutto per il Mac. E' stato il primo computer dotato di una
 bellissima tipografia. Se non avessi mai lasciato il college e non avessi mai partecipato a quel
 singolo corso, il Mac non avrebbe probabilmente mai avuto caratteri tipografici differenti o font
 spaziati in maniera proporzionale. E dato che Windows ha copiato Mac, è probabile che non ci sarebbe
 stato nessun personal computer con quelle capacità. Se non avessi mollato il college, non avrei mai
 frequentato quel corso di calligrafia e i personal computer potrebbero non avere quelle stupende
 capacità tipografiche che ora hanno. Chiaramente, quando ero al college, era impossibile unire i
 puntini guardando al futuro. Ma è diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho potuto
 guardarmi indietro.
 
 Di nuovo, non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi
 indietro. Dovete aver fiducia che, in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete
 credere in qualcosa - il vostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo tipo
 di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e ha sempre fatto la differenza nella mia vita.
 
 Seconda storia: l'amore e la perdita
 
 Io sono stato fortunato: ho trovato molto presto quello che amo fare. Io e Woz fondammo la Apple nel
 garage della casa dei miei genitori quando avevo appena 20 anni. Lavorammo duramente e in 10 anni
 Apple, da quell'azienda fatta di noi due e un garage, si è trasformata in una compagnia da due
 miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. L'anno prima realizzavamo la nostra migliore
 creazione - il Macintosh - e io compivo 30 anni. L'anno seguente fui licenziato.
 
 Come si fa ad essere licenziati dall'azienda che tu stesso hai creato? Facile: quando Apple divenne
 più grande, assunsi qualcuno che ritenevo avesse molto talento e capacità per guidare l'azienda
 insieme a me e per il primo anno le cose andarono molto bene. Ma poi le nostre visioni del futuro
 cominciarono a divergere e alla fine arrivammo ad uno scontro. Quando questo successe, la
 commissione dei direttori si schierò dalla sua parte. Quindi, a 30 anni, io ero fuori. E in maniera
 piuttosto plateale. Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era perso e io
 devastato.
 
 Per alcuni mesi non seppi assolutamente che cosa fare. Mi sentivo come se avessi tradito la
 generazione di imprenditori prima di me - come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era
 stata passata. Incontrai David Packard e Bob Noyce e tentai di scusarmi per aver rovinato tutto così
 malamente. Fu talmente un fallimento pubblico che presi anche in considerazione l'ipotesi di
 scappare via dalla Silicon Valley. Ma qualcosa lentamente cominciò a crescere in me: amavo ancora
 quello che avevo fatto. Ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato di un bit questo
 amore. Ero stato respinto, ma ero sempre innamorato. E per questo decisi di ricominciare da capo.
 
 Non me ne resi conto allora, ma essere licenziato dalla Apple era stata la miglior cosa che mi
 potesse capitare. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di
 nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti consentendomi di
 entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.
 
 Durante i cinque anni successivi fondai un'azienda chiamata NeXT, un'altra azienda chiamata Pixar e
 mi innamorai di una donna meravigliosa che sarebbe poi diventata mia moglie. Pixar produsse il primo
 film d'animazione digitale, Toy Story, e adesso è lo studio di animazione più famoso al mondo. In un
 significativo susseguirsi di eventi, la Apple comprò NeXT, io ritornai alla Apple e la tecnologia
 sviluppata da NeXT è ora il cuore dell'attuale rinascita di Apple. E io e Laureen abbiamo una
 meravigliosa famiglia.
 
 Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato dalla
 Apple. Fu una medicina molto amara, ma credo che il paziente ne avesse bisogno. Qualche volta la
 vita ci colpisce come un mattone in testa. Ma non perdete la fede. Sono convinto che l'unica cosa
 che mi trattenne dal mollare tutto sia stato l'amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quello
 che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro
 riempirà una buona parte della vostra vita e l'unico modo per essere realmente soddisfatti è fare
 quello che riterrete un buon lavoro. E l'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che
 fate. Se ancora non l'avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore,
 sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre
 più bello con il passare degli anni. Perciò continuate a cercare finché non lo avrete trovato. Non
 vi accontentate.
 
 La terza storia: la morte
 
 Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: "Se vivrai ogni giorno come se
 fosse l'ultimo, sicuramente una volta avrai ragione". Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33
 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della
 mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni qualvolta la risposta era "no" per
 troppi giorni di fila, capivo che c'era qualcosa che doveva essere cambiato.
 
 Ricordarmi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai trovato per fare le
 grandi scelte della mia vita. Perché quasi tutte le cose - tutte le aspettative di eternità, tutto
 l'orgoglio, tutte le paure di imbarazzi o fallimenti - svaniscono di fronte all'idea della morte,
 lasciando solo quello che c'è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo
 migliore per non cadere nella trappola di pensare che abbiamo qualcosa da perdere. Siete già
 nudi. Non c'è ragione per non seguire il vostro cuore.
 
 Circa un anno fa mi fu diagnosticato un cancro. Alle sette e mezzo del mattino feci la scansione che
 mostrava chiaramente un tumore al pancreas. Non sapevo neanche che cosa fosse un pancreas. I dottori
 mi dissero che si trattava di un cancro che era quasi sicuramente di tipo incurabile e che avrei
 avuto si e no 3 mesi di vita. Mi dissero di andare a casa e sistemare le mie faccende (che è il
 codice dei dottori per dirti di prepararti a morire). Questo significa che dovevo prepararmi a dire
 ai miei figli, in pochi mesi, tutto quello che pensavo di avere ancora una vita per dire. Significa
 che dovevo essere sicuro che tutto fosse organizzato in modo tale che per la mia famiglia fosse il
 più semplice possibile. Significa che dovevo dire i miei "addii".
 
 Vissi con il responso di quella diagnosi per tutto il giorno. Quella sera mi fecero una biopsia, in
 cui ti infilano un endoscopio giù per la gola, attraverso lo stomaco fino all'intestino per inserire
 un ago nel pancreas e prelevare alcune cellule del tumore. Io ero sotto anestesia, ma mia moglie -
 che era lì - mi raccontò che quando i medici videro le cellule al microscopio iniziarono a piangere,
 perché avevano appena scoperto che avevo una forma di cancro molto rara e curabile con un intervento
 chirurgico. Mi sottoposi all'intervento chirurgico e adesso sto bene.
 
 Quella fu la volta in cui mi avvicinai di più alla morte e spero che, per qualche decennio, sia
 anche l'ultima. Essendoci passato, posso parlarvi adesso con un po' più di certezza di quando la
 morte fosse per me solo un concetto astratto.
 
 Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso non vogliono morire per
 andarci. Ma comunque la morte è la meta che tutti abbiamo in comune. Nessuno gli è mai sfuggito. Ed
 è come deve essere, perché molto probabilmente la morte è la più grande invenzione della vita. E'
 l'agente di cambiamento della vita. Spazza via il vecchio per far posto al nuovo. Ora, il nuovo
 siete voi, ma un giorno non troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati
 via. Mi dispiace essere così drammatico, ma è la pura verità.
 
 Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi
 intrappolare dai dogmi, seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il
 rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante, abbiate il
 coraggio di seguire il vostro cuore e le vostre intuizioni. In qualche modo loro sanno che cosa
 volete veramente. Tutto il resto è secondario.
 
 Quando ero ragazzo esisteva una meravigliosa rivista che si chiamava The Whole Earth Catalog, che
 era una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Stewart Brand non molto lontano da qui, a
 Menlo Park, e Stewart ci mise dentro tutto il suo tocco poetico. Era la fine degli anni Sessanta,
 prima dei personal computer e dell'editoria elettronica, quindi la rivista era interamente creata
 con macchine da scrivere, forbici e polaroid. Era una specie di Google in versione cartacea, 35 anni
 prima che Google fosse inventato: era idealistica, traboccante di strumenti chiari e concetti
 meravigliosi.
 
 Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di The Whole Earth Catalog e quando arrivarono alla
 fine del loro percorso, pubblicarono il numero finale. Era più o meno la metà degli anni Settanta e
 io avevo la vostra età. Nell'ultima pagina di questo numero c'era una fotografia di una strada di
 campagna al mattino presto, quel tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l'autostop se siete
 abbastanza avventurosi. Sotto la foto erano scritte queste parole: "Stay Hungry. Stay Foolish",
 siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish. Io me lo
 sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per cominciare una nuova vita, lo
 auguro a voi. Stay Hungry. Stay Foolish. Grazie a tutti."
 
 Steve Jobs
 
 
EX M1...Laguna Blu...95. Anticipo a 16°...
 EX M1 1.8 Silver
 
			
		 
	
	
	
	
	
		
			Tanti saluti. Gran bei prodotti. Mostrusa strategia di marketing, al punto di farsi venerare lui e far venerare i suoi prodotti. Un successo figlio dei tempi nostri, ha generato bisogni che non c'erano e l'ha fatto in una maniera da libro di marketing.
 Io dico che perfortuna non son tutti come lui...
 
Martino
 RC 2.0 Galaxy grey
 
			
		 
	
	
	
	
	
		
			Io vorrei sottolineare la facilità d'uso, oltre a ricordarlo
		 
			
		 
	
	
	
		
		
		
		
			
	
Location: Torino
  Regione/Stato: Piemonte
 Modello: 
 
		
			oldcafe Ha scritto:Io vorrei sottolineare la facilità d'uso, oltre a ricordarlo sara' che sono temperasupposte dentro.... ma li trovo decisamente inutilizzabili! 
esempio pratico: l'iphone. 
Se premo il tasto una volta mi esce dall'applicazione 
Se lo premo 2 mi viene una barra sotto 
Se scelgo una applicazione passo a quella
 
= 3 operazioni per passare da un'applicazione all'altra (e NB, l'altra rimane chiusa!) 
Ripetere il tutto per ritornare all'altra applicazione
 
Android: 
tengo premuto il tasto home => scelgo l'altra applicazione. 
tasto indietro e torno all'app precedente.
 
BAH
		 
Alberto
 
			
		 
	
	
	
	
	
		
			.SharK Ha scritto:sara' che sono temperasupposte dentro.... ma li trovo decisamente inutilizzabili!esempio pratico: l'iphone.
 Se premo il tasto una volta mi esce dall'applicazione
 Se lo premo 2 mi viene una barra sotto
 Se scelgo una applicazione passo a quella
 
 = 3 operazioni per passare da un'applicazione all'altra (e NB, l'altra rimane chiusa!)
 Ripetere il tutto per ritornare all'altra applicazione
 
 Android:
 tengo premuto il tasto home => scelgo l'altra applicazione.
 tasto indietro e torno all'app precedente.
 
 BAH
 Sono facili e intuitivi. Tutte le cose veloci da usare, sono difficili...    
Martino
 RC 2.0 Galaxy grey
 
			
		 
	
	
	
	
	
		
			Non mi sembra il caso di fare i bimbominkia fanboy in una discussione del genere, apple non è solo iPhone, a me personalmente osx e tutto quello che ci gira in torno, mi hanno tolto un sacco di grane
		 
			
		 
	
	
	
	
	
		
			.SharK Ha scritto:sara' che sono temperasupposte dentro.... ma li trovo decisamente inutilizzabili!esempio pratico: l'iphone.
 Se premo il tasto una volta mi esce dall'applicazione
 Se lo premo 2 mi viene una barra sotto
 Se scelgo una applicazione passo a quella
 
 = 3 operazioni per passare da un'applicazione all'altra (e NB, l'altra rimane chiusa!)
 Ripetere il tutto per ritornare all'altra applicazione
 
 Android:
 tengo premuto il tasto home => scelgo l'altra applicazione.
 tasto indietro e torno all'app precedente.
 
 BAH
 
Ho paura che non hai capito come funziona il cambio di applicazione su iOS ...
		 
			
		 
	
	
	
	
	
		
			Non ho mai comprato i suoi prodotti però mi hanno regalato un'i pod e sinceramente mi son trovato molto male.
		 
Mazda mx5 NC LE 2.0 160cvOpel astra cabrio 2.0 turbo 192cv
 
			
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