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Nucleare: si o no?
Innalzato a livello 6 l'allarme a Fukushima, penultimo nella scala di gravita'.

Il governo giapponese ha invitato all'"evacuazione volontaria" gli abitanti nel raggio di 30km (30km!)

Mi sa che non e' finita per sta povera gente.

Viene fuori che sia governo giapponese che societa' di gestione della centrale hanno giocato un po' sporco a "minimizzare"???
Arancia Meccanica
London, U.K. - Chianti, Toscana



anche se cosi' non so.....mi sembra troppo legale. (Cit.)
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Noi a fare i "tondi" e gli altri muuuuuti! (Cit.)
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Siete quasi peggio degli alfisti. (Cit.)
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Mettiamola così: non sono assolutamente contro al nucleare.
Ma la mia non è una affermazione legata a qualche posizione politica o all'ignoranza. Semplicemente, ad oggi, per uno stato che vuole essere moderno, minimamente autosufficiente nell'energia e concorrenziale, il nucleare è l'unica alternativa possibile ai combustibili fossili, e lo sarà per molti, molti, molti anni.

Partiamo da alcuni assunti incontrovertibili.

1) L'Italia dipende per quasi tutto il suo fabbisogno energetico da accordi internazionali. Questo crea spesa e dipendenza energetica.
2) Al momento non esistono e non sono nemmeno prospettabili entro i prossimo 20 anni tecnologie di generazione di energia elettrica alternative che possano coprire il fabbisogno nazionale medio sia per quantità che per costanza.
3) Non esistono sistemi di immagazzinamento dell'energia generata da pale eoliche, impianti solari generici (fotovoltaici e non). In poche parole non esistono batterie per i livelli di energia di cui parliamo.
4) Noi NON possiamo controllare il clima. Non possiamo indurre il vento a comando, non possiamo eliminare le nuvole a comando, e non possiamo nemmeno mantenere il sole nel cielo a comando. Le energie alternative sono basate su qualcosa che non possiamo controllare.
5) Noi siamo perfettamente in grado di liberare l'energia immagazzinata nei combustibili fossili o nucleari, e lo possiamo fare quando e come ci aggrada. Se prendo un barile di olio combustibile posso liberarne l'energia quando mi pare accendendolo e spegnendolo.
6) Se prendo una pala eolica e la piazzo lì NON posso automaticamente avere energia elettrica. Devo aspettare che arrivi il vento. Idem con una cella fotovoltaica. Devo aspettare il sole.

I fatti concreti ed incontrovertibili sono che un paese evoluto ha bisogno di fonti di energia controllabili per alimentare tutta una serie di strutture che non possono e non potranno essere alimentate con fonti di energia differenti dalla chimica e nucleare per MOLTISSIMO tempo. Un altoforno ha bisogno di quantità di energia spaventose. Una qualsiasi fabbrica ha bisogno di poter accendere l'interruttore in qualunque momento. Questo con un impianto solare o eolico non è possibile.

Piccoli dati che possono far capire a che punto siamo: per ottenere la quantità di energia DI PICCO di una centrale nucleare media di attuale generazione bisognerebbe coprire di pale eoliche un'area vasta come il comune di Milano. Notate bene: energia nominale DI PICCO. Questo significa l'energia generata quando le condizioni climatiche sono ottimali. Purtroppo, come sappiamo, il vento non si può controllare. Ed anche nei luoghi più ventosi del mondo non si può essere certi che il vento abbia la forza e la costanza necessarie a fornire il picco. Quindi si valuta che l'energia media effettivamente fornita da un impianto eolico sia circa un terzo. Cioè: si può valutare che un impianto eolico generi nell'arco di un anno un terzo dell'energia che una centrale tradizionale può generare a parità di picco. Ma attenzione: non significa che si possano mettere tre volte più pale eoliche per ottenere l'equivalenza con la centrale tradizionale! Se il vento non c'è, non c'è per una come per un miliardo di pale.

Non c'è energia e basta.

La cosa che mi fa sorridere è che le paranoie, in parte legittime, per le pericolosità insite nella produzione di energia con fonti nucleari svaniscono nel momento in cui si pensa a cosa può avvenire con una infinità di altri tipi di impianto.
Una delle più grandi tragedie industriali della storia avvenne a Bhopal, in India, nella notte tra il 2 ed il 3 dicembre 1984. Decine di migliaia di persone morirono nel giro di qualche giorno, ancora centinaia di migliaia di persone soffrono oggi per le conseguenze dell'incidente, con malformazioni alla nascita, danni agli apparati respiratorio e circolatorio e neuropatie, quando una fabbrica rilasciò per un incidente tonnellate di gas tossico.

Oppure, tutti ricordiamo Seveso e la diossina.

Eppure nessuno indice referendum per abolire la presenza di industrie petrolchimiche sul territorio italiano… Tutto questo mi fa vedere la critica al nucleare come una enorme, gigantesca ipocrisia ideologizzata.

A questo aggiungiamo che siamo letteralmente circondati da decine di impianti nucleari, in ogni nazione confinante. In pratica ci beccheremmo il fumo del caminetto senza nemmeno scaldarci.

Per questo motivo io non sono contro il nucleare. Sono per un approccio multienergetico. Noi abbiamo BISOGNO di avere fonti energetiche che non ci facciano dipendere dalle oscillazioni dei prezzi dei combustibili chimici o dai capricci dei governanti esteri.

Ma abbiamo anche la possibilità di ridurre le necessità in campo civile. Benvengano gli impianti fotovoltaici e solari sui tetti: secondo me ogni singolo tetto delle case italiane dovrebbe essere tappezzato di impianti solari.

Ma non possiamo ASSOLUTAMENTE prescindere dalla ricerca nel nucleare. Sarebbe stupido.

Ciao
Ale
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Io continuo a sostenere l'utilizzo del grasso di balena. Tra l'altro, essendo anche il mare diventato radioattivo, si prenderebbero 2 piccioni con una fava: grasso di balena radioattivo da far bruciare in stufe nucleari con produzione in larga scala di energia atomica naturale e con quel buon odore di rancido.
NA 1.6 115 CV (ANNO 1993  CLASSIC RED)

ex NA 1.6 115 CV (ANNO 1991 prima CLASSIC RED, poi diventata NEW ROSE' SBUCCIATO)
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In alternativa obbligo di consumare almeno una porzione giornaliera di legumi per tutti, e tubicino infilato tra le chiappe collegato ad impianto nazionale di metano.
NA 1.6 115 CV (ANNO 1993  CLASSIC RED)

ex NA 1.6 115 CV (ANNO 1991 prima CLASSIC RED, poi diventata NEW ROSE' SBUCCIATO)
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Liosandro Ha scritto:Mettiamola così: non sono assolutamente contro al nucleare.
Ma la mia non è una affermazione legata a qualche posizione politica o all'ignoranza. Semplicemente, ad oggi, per uno stato che vuole essere moderno, minimamente autosufficiente nell'energia e concorrenziale, il nucleare è l'unica alternativa possibile ai combustibili fossili, e lo sarà per molti, molti, molti anni.

Partiamo da alcuni assunti incontrovertibili.

1) L'Italia dipende per quasi tutto il suo fabbisogno energetico da accordi internazionali. Questo crea spesa e dipendenza energetica.
2) Al momento non esistono e non sono nemmeno prospettabili entro i prossimo 20 anni tecnologie di generazione di energia elettrica alternative che possano coprire il fabbisogno nazionale medio sia per quantità che per costanza.
3) Non esistono sistemi di immagazzinamento dell'energia generata da pale eoliche, impianti solari generici (fotovoltaici e non). In poche parole non esistono batterie per i livelli di energia di cui parliamo.
4) Noi NON possiamo controllare il clima. Non possiamo indurre il vento a comando, non possiamo eliminare le nuvole a comando, e non possiamo nemmeno mantenere il sole nel cielo a comando. Le energie alternative sono basate su qualcosa che non possiamo controllare.
5) Noi siamo perfettamente in grado di liberare l'energia immagazzinata nei combustibili fossili o nucleari, e lo possiamo fare quando e come ci aggrada. Se prendo un barile di olio combustibile posso liberarne l'energia quando mi pare accendendolo e spegnendolo.
6) Se prendo una pala eolica e la piazzo lì NON posso automaticamente avere energia elettrica. Devo aspettare che arrivi il vento. Idem con una cella fotovoltaica. Devo aspettare il sole.

I fatti concreti ed incontrovertibili sono che un paese evoluto ha bisogno di fonti di energia controllabili per alimentare tutta una serie di strutture che non possono e non potranno essere alimentate con fonti di energia differenti dalla chimica e nucleare per MOLTISSIMO tempo. Un altoforno ha bisogno di quantità di energia spaventose. Una qualsiasi fabbrica ha bisogno di poter accendere l'interruttore in qualunque momento. Questo con un impianto solare o eolico non è possibile.

Piccoli dati che possono far capire a che punto siamo: per ottenere la quantità di energia DI PICCO di una centrale nucleare media di attuale generazione bisognerebbe coprire di pale eoliche un'area vasta come il comune di Milano. Notate bene: energia nominale DI PICCO. Questo significa l'energia generata quando le condizioni climatiche sono ottimali. Purtroppo, come sappiamo, il vento non si può controllare. Ed anche nei luoghi più ventosi del mondo non si può essere certi che il vento abbia la forza e la costanza necessarie a fornire il picco. Quindi si valuta che l'energia media effettivamente fornita da un impianto eolico sia circa un terzo. Cioè: si può valutare che un impianto eolico generi nell'arco di un anno un terzo dell'energia che una centrale tradizionale può generare a parità di picco. Ma attenzione: non significa che si possano mettere tre volte più pale eoliche per ottenere l'equivalenza con la centrale tradizionale! Se il vento non c'è, non c'è per una come per un miliardo di pale.

Non c'è energia e basta.

La cosa che mi fa sorridere è che le paranoie, in parte legittime, per le pericolosità insite nella produzione di energia con fonti nucleari svaniscono nel momento in cui si pensa a cosa può avvenire con una infinità di altri tipi di impianto.
Una delle più grandi tragedie industriali della storia avvenne a Bhopal, in India, nella notte tra il 2 ed il 3 dicembre 1984. Decine di migliaia di persone morirono nel giro di qualche giorno, ancora centinaia di migliaia di persone soffrono oggi per le conseguenze dell'incidente, con malformazioni alla nascita, danni agli apparati respiratorio e circolatorio e neuropatie, quando una fabbrica rilasciò per un incidente tonnellate di gas tossico.

Oppure, tutti ricordiamo Seveso e la diossina.

Eppure nessuno indice referendum per abolire la presenza di industrie petrolchimiche sul territorio italiano… Tutto questo mi fa vedere la critica al nucleare come una enorme, gigantesca ipocrisia ideologizzata.

A questo aggiungiamo che siamo letteralmente circondati da decine di impianti nucleari, in ogni nazione confinante. In pratica ci beccheremmo il fumo del caminetto senza nemmeno scaldarci.

Per questo motivo io non sono contro il nucleare. Sono per un approccio multienergetico. Noi abbiamo BISOGNO di avere fonti energetiche che non ci facciano dipendere dalle oscillazioni dei prezzi dei combustibili chimici o dai capricci dei governanti esteri.

Ma abbiamo anche la possibilità di ridurre le necessità in campo civile. Benvengano gli impianti fotovoltaici e solari sui tetti: secondo me ogni singolo tetto delle case italiane dovrebbe essere tappezzato di impianti solari.

Ma non possiamo ASSOLUTAMENTE prescindere dalla ricerca nel nucleare. Sarebbe stupido.

Ciao
Ale

mi trovi d'accordo
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nitro-ale Ha scritto:mi trovi d'accordo

+uno
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Liosandro Ha scritto:Mettiamola così: non sono ...

Ciao
Ale

non fa una piega. purtroppo
vtec lover
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Rob72 Ha scritto:In alternativa obbligo di consumare almeno una porzione giornaliera di legumi per tutti, e tubicino infilato tra le chiappe collegato ad impianto nazionale di metano.

Eh ma questa l'ho già detta pagine fa!!

(si stan già rubando brevetti :haha: :hahaSmile
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Liosandro Ha scritto:...

Non fa una piega! Il mio pensiero in pieno!

Voglio portare un esempio concreto di un piccolo paese della Lombardia, in bergamasca.
Paese di circa 3000 abitanti, dove il traffico praticamente non esiste ma c'è un piccolo problema: è uno dei paesi dove i livelli di inquinamento sono sempre fuori dai parametri. Strano detto così vero?

C'è solo un polo chimico con una superficie grande circa 3/4 del suddetto paese, aggiungiamoci che nei paraggi ci sono altre aziende chimiche e nonostante le emissioni siano tutte a norma di legge qualcosa comunque sfugge. Tempo fa ne è bruciata una e non vi dico..

Ora: quelli che non vogliono il nucleare perchè "inquina" vorrei chiedere se può fare il favore pensare da dove arriva colla, plastica (dalle buste per inserirci documenti a confezioni del cibo fino a pezzi per auto o per la casa, cd,...), vernici, cromature ecc.. perchè l'origine non è tanto diversa
Cioè, gli scarti sono tutti di origine chimica che è difficle da smaltire.. non ci avete mai pensato forse?
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Liosandro Ha scritto:Mettiamola così: non sono assolutamente contro al nucleare.
Ma la mia non è una affermazione legata a qualche posizione politica o all'ignoranza. Semplicemente, ad oggi, per uno stato che vuole essere moderno, minimamente autosufficiente nell'energia e concorrenziale, il nucleare è l'unica alternativa possibile ai combustibili fossili, e lo sarà per molti, molti, molti anni.

Partiamo da alcuni assunti incontrovertibili.

1) L'Italia dipende per quasi tutto il suo fabbisogno energetico da accordi internazionali. Questo crea spesa e dipendenza energetica.
2) Al momento non esistono e non sono nemmeno prospettabili entro i prossimo 20 anni tecnologie di generazione di energia elettrica alternative che possano coprire il fabbisogno nazionale medio sia per quantità che per costanza.
3) Non esistono sistemi di immagazzinamento dell'energia generata da pale eoliche, impianti solari generici (fotovoltaici e non). In poche parole non esistono batterie per i livelli di energia di cui parliamo.
4) Noi NON possiamo controllare il clima. Non possiamo indurre il vento a comando, non possiamo eliminare le nuvole a comando, e non possiamo nemmeno mantenere il sole nel cielo a comando. Le energie alternative sono basate su qualcosa che non possiamo controllare.
5) Noi siamo perfettamente in grado di liberare l'energia immagazzinata nei combustibili fossili o nucleari, e lo possiamo fare quando e come ci aggrada. Se prendo un barile di olio combustibile posso liberarne l'energia quando mi pare accendendolo e spegnendolo.
6) Se prendo una pala eolica e la piazzo lì NON posso automaticamente avere energia elettrica. Devo aspettare che arrivi il vento. Idem con una cella fotovoltaica. Devo aspettare il sole.

I fatti concreti ed incontrovertibili sono che un paese evoluto ha bisogno di fonti di energia controllabili per alimentare tutta una serie di strutture che non possono e non potranno essere alimentate con fonti di energia differenti dalla chimica e nucleare per MOLTISSIMO tempo. Un altoforno ha bisogno di quantità di energia spaventose. Una qualsiasi fabbrica ha bisogno di poter accendere l'interruttore in qualunque momento. Questo con un impianto solare o eolico non è possibile.

Piccoli dati che possono far capire a che punto siamo: per ottenere la quantità di energia DI PICCO di una centrale nucleare media di attuale generazione bisognerebbe coprire di pale eoliche un'area vasta come il comune di Milano. Notate bene: energia nominale DI PICCO. Questo significa l'energia generata quando le condizioni climatiche sono ottimali. Purtroppo, come sappiamo, il vento non si può controllare. Ed anche nei luoghi più ventosi del mondo non si può essere certi che il vento abbia la forza e la costanza necessarie a fornire il picco. Quindi si valuta che l'energia media effettivamente fornita da un impianto eolico sia circa un terzo. Cioè: si può valutare che un impianto eolico generi nell'arco di un anno un terzo dell'energia che una centrale tradizionale può generare a parità di picco. Ma attenzione: non significa che si possano mettere tre volte più pale eoliche per ottenere l'equivalenza con la centrale tradizionale! Se il vento non c'è, non c'è per una come per un miliardo di pale.

Non c'è energia e basta.

La cosa che mi fa sorridere è che le paranoie, in parte legittime, per le pericolosità insite nella produzione di energia con fonti nucleari svaniscono nel momento in cui si pensa a cosa può avvenire con una infinità di altri tipi di impianto.
Una delle più grandi tragedie industriali della storia avvenne a Bhopal, in India, nella notte tra il 2 ed il 3 dicembre 1984. Decine di migliaia di persone morirono nel giro di qualche giorno, ancora centinaia di migliaia di persone soffrono oggi per le conseguenze dell'incidente, con malformazioni alla nascita, danni agli apparati respiratorio e circolatorio e neuropatie, quando una fabbrica rilasciò per un incidente tonnellate di gas tossico.

Oppure, tutti ricordiamo Seveso e la diossina.

Eppure nessuno indice referendum per abolire la presenza di industrie petrolchimiche sul territorio italiano… Tutto questo mi fa vedere la critica al nucleare come una enorme, gigantesca ipocrisia ideologizzata.

A questo aggiungiamo che siamo letteralmente circondati da decine di impianti nucleari, in ogni nazione confinante. In pratica ci beccheremmo il fumo del caminetto senza nemmeno scaldarci.

Per questo motivo io non sono contro il nucleare. Sono per un approccio multienergetico. Noi abbiamo BISOGNO di avere fonti energetiche che non ci facciano dipendere dalle oscillazioni dei prezzi dei combustibili chimici o dai capricci dei governanti esteri.

Ma abbiamo anche la possibilità di ridurre le necessità in campo civile. Benvengano gli impianti fotovoltaici e solari sui tetti: secondo me ogni singolo tetto delle case italiane dovrebbe essere tappezzato di impianti solari.

Ma non possiamo ASSOLUTAMENTE prescindere dalla ricerca nel nucleare. Sarebbe stupido.

Ciao
Ale

Non condivido una sola sillaba di quello che dici. Non siamo assolutamente in grado di spegnere una reazione nucleare quando e come ci aggrada e non siamo in grado di far sì che la combustione di un barile di petrolio non lasci gravi segni nell'ambiente per molti anni. Non siamo in grado di ripulire il mare se una petroliera affonda.
Siamo però perfettamente in grado di prevedere mediamente quanto sole e quanto vento avremo nel corso del mese o dell'anno. Siamo in grado di prevedere quanta pioggia avremo. E siamo in grado di costruire dighe, attività che pure può provocare gravi danni, eventi noti a tutti che hanno segnato il nostro territorio e che ancora oggi tutti ricordiamo con tristezza. Danni che sono stati, con il massimo rispetto per le molte vittime, rapidamente superati, rispetto ai malfunzionamenti di centrali nucleari noti a tutti.
Oggi il Vajont è una splendida vallata in cui la gente vive bene e serena, i bambini corrono nei prati anche se hanno perduto i loro nonni o i loro bisnonni.
I bimbi di Fukushima non avranno il medesimo privilegio.
Li hai visti i tecnici giapponesi con le gambe ustionate dall'acqua radioattiva vero?

Fare ricerca sul nucleare non vuol dire aprire nuove centrali sul nostro territorio con una tecnologia vecchia di 60 anni.
E tutti ricordiamo Seveso, Porto Marghera, Rosignano e Livorno. E sappiamo benissimo quanto sia distruttiva l'industria chimica e quanto siano ridicoli i controlli!!!!
'92 NAClassicRed


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