certo ci sono tante realtà migliori come peggiori.
il punto è sempre quello però... non si va via per diventare manager, e neanche per il lavoro in fabbrica o in ufficio che si fa (o si cerca di fare) qui, si va per fare i lavori che tanto ci avrebbero umiliato qui...
la mentalità è sbagliata... io sono sicuro che ora la situazione soprattutto al sud sia critica ma ammetti di non conoscerla, ma sono altrettanto sicuro che se si abbassasse un po' la cresta si lavorerebbe anche qui.
capisco il laureato che non accetta di fare il contadino per principio, ma poi dall'altra parte del mondo lo fa!
inoltre proprio parlando di laureati, bisogna pensare che negli ultimi anni, tutti sono andati all'università! ormai quelli che si fermano al diploma come me, sono come quelli che negli anni '90 avevano la 3° media...
ma se guardate la struttura di un'azienda, per ogni dirigente ci sono 30 operai (ad esempio), se ora quei 30 operai si laureano per fare i dirigenti, di dirigente ce ne sarà sempre solo uno e gli altri devono adattarsi a fare gli operai!
altrimenti l'azienda che vuole operai deve assumere extracomunitari che non sono schifiltosi come noi, e gli italiani restano a piedi.
perché i posti in medicina sono a numero chiuso? altrimenti ci sarebbero più medici che pazienti!
è giusto puntare in alto, ma in attesa del bel posto, se mai arriverà, bisogna adattarsi... e tosare pecore non dev'essere poi così male.
il punto è che non riesco a capire perché qui non si accetta un lavoro nel primario, ma all'estero si.
i lavori di manovalanza da dipendente (che brutta parola "manovalanza", la metterò nel 3d apposito :haha, sono anche i meno stressanti, per quanto faticosi, non si ha lo stress della concorrenza, non si tratta direttamente coi clienti, non ci si deve curare di essersi fatti bene la barba e di avere la camicia stirata, se molli un rutto tutti ridono, questo è il bello della vita!
il mio dubbio è che all'estero si accettino certe situazioni solo perché non si fa una brutta figura davanti a chi ci conosce... umiliante avere una laurea e tagliare siepi dove tutti ci conoscono, meglio andare dove nessuno può giudicare, così si può camuffare il tutto con la parola "esperienza"...
che nessuno se la prenda, non voglio giudicare, voglio solo capire... perché io se andassi fuori andrei solo per la lingua e poi tornerei perché amo l'Italia e se affonda voglio affondare con lei.
il punto è sempre quello però... non si va via per diventare manager, e neanche per il lavoro in fabbrica o in ufficio che si fa (o si cerca di fare) qui, si va per fare i lavori che tanto ci avrebbero umiliato qui...
la mentalità è sbagliata... io sono sicuro che ora la situazione soprattutto al sud sia critica ma ammetti di non conoscerla, ma sono altrettanto sicuro che se si abbassasse un po' la cresta si lavorerebbe anche qui.
capisco il laureato che non accetta di fare il contadino per principio, ma poi dall'altra parte del mondo lo fa!
inoltre proprio parlando di laureati, bisogna pensare che negli ultimi anni, tutti sono andati all'università! ormai quelli che si fermano al diploma come me, sono come quelli che negli anni '90 avevano la 3° media...
ma se guardate la struttura di un'azienda, per ogni dirigente ci sono 30 operai (ad esempio), se ora quei 30 operai si laureano per fare i dirigenti, di dirigente ce ne sarà sempre solo uno e gli altri devono adattarsi a fare gli operai!
altrimenti l'azienda che vuole operai deve assumere extracomunitari che non sono schifiltosi come noi, e gli italiani restano a piedi.
perché i posti in medicina sono a numero chiuso? altrimenti ci sarebbero più medici che pazienti!
è giusto puntare in alto, ma in attesa del bel posto, se mai arriverà, bisogna adattarsi... e tosare pecore non dev'essere poi così male.
il punto è che non riesco a capire perché qui non si accetta un lavoro nel primario, ma all'estero si.
i lavori di manovalanza da dipendente (che brutta parola "manovalanza", la metterò nel 3d apposito :haha, sono anche i meno stressanti, per quanto faticosi, non si ha lo stress della concorrenza, non si tratta direttamente coi clienti, non ci si deve curare di essersi fatti bene la barba e di avere la camicia stirata, se molli un rutto tutti ridono, questo è il bello della vita!
il mio dubbio è che all'estero si accettino certe situazioni solo perché non si fa una brutta figura davanti a chi ci conosce... umiliante avere una laurea e tagliare siepi dove tutti ci conoscono, meglio andare dove nessuno può giudicare, così si può camuffare il tutto con la parola "esperienza"...
che nessuno se la prenda, non voglio giudicare, voglio solo capire... perché io se andassi fuori andrei solo per la lingua e poi tornerei perché amo l'Italia e se affonda voglio affondare con lei.
La mia Red Metal: http://www.mx5italia.com/showthread.php?...=red+metal