Jo 195 Ha scritto:Concordo che l'uso della pellicola in quel formato è molto interessante ed a mio avviso lo è di più in interno che nelle scene girate fuori visto che quasi sempre il paesaggio è mortificato dalla nebbia e dalla bufera di neve e quindi la profondità di campo va a farsi benedire. Nel rifugio invece, come dici tu, sembra di trovarsi davanti ad un palcoscenico dove anche gli attori in secondo piano sembrano esercitare una forte presenza anche se in quel momento silenti.
Ho letto un po di recensioni in giro e vedo che molti parlano di questo film come la prova di maturità per Tarantino ... boh ... sarà che da un regista al suo ottavo o nono film, che può contare su un notevole budget, disporre di una produzione straordinaria e far affidamento sugli attori che preferisce ho molte aspettative, qualche dubbio ( espresso nel mio primo post ) sicuramente rimane.
Cito il tuo ultimo rigo " Non è un Tarantino brillante e non sorprende, fa bene il suo mestiere e regala un film forse destinato ad invecchiare bene." ... ecco, io invece mi aspettavo proprio di esser piacevolmente sorpreso davanti a quei guizzi di geniale creatività che spesso ci ha regalato ed invece ho percepito un prodotto, si ben confezionato, ma nulla di più.
Parto dal principio che per "sorprendere", se non si è un emergente, bisogna essere un vero e proprio tuareg della cinematografia e Tarantino per me non lo è.
Come ho cercato di spiegare, il suo approccio mi sembra più un interpretare i diversi generi omologandoli al proprio.
Per me il vero tonfo è stato "Grindhouse"... lo vidi al cinema e a parte qualche scena, lo trovai noioso e quasi uno "slasher" mancato. Li si che trovai dialoghi stucchevoli e una trama poco avvincente...insomma un occasione mancata.
In qualche modo penso che comunque Tarantino per quanto venga considerato un "genio" per la sua sregolatezza cinematografica, sia fondamentalmente un mestierante vecchia maniera e che comunque faccia di tutto per diventarlo e allo stesso tempo nasconderlo.
In tutti i suoi film cerca sempre di circondarsi di attori "sicuri" e di un certo spessore, perché come tutti i mestieranti, sa' che per fare grandi film, ci vogliono grandi attori e questo è classico del cinema vecchia maniera. In questo modo il film ha metà del proprio successo quasi blindato e sicuro.
Da un certo punto di vista approvo il fatto che una buona fetta di budget venga impiegato in attori piuttosto che in effetti speciali trashioni... qui quantomeno riconosco un merito in Tarantino che assieme ad altri pochi, rappresenta una controtendenza nel cinema holliwoodiano.