Jo 195 Ha scritto:Ok, spetto i tuoi commenti
Dopo aver visto il film ho letto diverse recensioni, tutte molto positive, al massimo segnalavano qualche piccola sbavatura ..... mah .... solo io non ho colto le cose belle di questa pellicola ?
Ok... visto l'altro giorno.
"....solo io non ho colto le cose belle di questa pellicola ?"
Mi appoggio su questa frase proprio per iniziare la mia cinerecensione....
La cosa bella di questa pellicola... è proprio la pellicola!

The Hatefu Eight
"Invito a cena con... Tarantino"
Quando vidi Django, appena uscito dal cinema pensai: "...nel western Tarantino ha trovato la sua dimensione". Da qui mi sarei aspettato un sequel di quello che reputo un ottimo film, o un approfondimento del tema western e quindi un ulteriore passo in avanti. Con T.H.E. vedo invece più un passo di lato e un indagine su temi diversi a prescindere dal periodo storico.
Come detto prima, la pellicola fa!... e anche tanto. Al cinema era evidente che il formato tagliasse di netto lo schermo sia sopra che sotto. All'inizio l'utilizzo paesaggistico è quasi mozzafiato. La fotografia è eterea, l'immersione nel bianco della neve è totale e assieme alla diligenza, restituisce un contrasto praticamente opposto a quelle di una navicella spaziale che attraversa lo spazio.
L'idea dell'utilizzare questo formato, sta però nell'applicarlo in un ambiente chiuso, ovvero in quello del rifugio, che diventa un vero e proprio palcoscenico di un teatro, in cui gli attori sono sempre ben visibili anche se non al centro della scena. A mio avviso sta proprio qui la genialità di questa formula.
Tarantino non è comunque nuovo nel prediligere ambienti chiusi.
Riflettendo invece sul genere, è evidente che la componente "giallo" sia preponderante, non a caso il mio sottotitolo è un preciso riferimento ad un classico con cui ne condivide diversi aspetti.
Sangue e spappolamenti vari, sembrano quasi inseriti ad ibridare il genere secondo il tocco del maestro Tarantino, che regala anche qualche sfumatura di tipo "horror" nel finale.
La trama è abbastanza semplice e centellinata a lungo fino al primo e unico "flashback" che fa un po' da spiegone. Da questo momento in poi il film è in discesa in quanto il nodo del "giallo" è già più che sciolto.
La componente storicistica sulla guerra d'indipendenza, vuole raccontare di distanze mai colmate e incolmabili e di altre possibili su obiettivi comuni. Il finale è una parabola a stelle a strisce.
Tutto sommato a me il film è piaciuto e nonostante il sequestro di quasi 3 ore, sono contento di averlo visto al cinema. Non è un Tarantino brillante e non sorprende, fa bene il suo mestiere e regala un film forse destinato ad invecchiare bene.
