Liosandro Ha scritto:Riguardo allo schemino che hai postato: non lo hai letto bene. Tutto quello in viola è dipendenza dall'estero. Non ho parlato di scambi estero. Ho parlato di dipendenza energetica. Gli scambi estero sono con la Francia, che ci dà energia elettrica derivata dal nucleare e ce la fa pagare salata.Ok, ora ho capito quello che intendevi.
Il termoelettrico è da combustione di derivati del petrolio e gas. E sai benissimo che noi non abbiamo petrolio o gas. Quindi lo compriamo dipendendo da guerre e capricci. Questo rende la mia affermazione ampiamente vera.
Però, non per fare il puntiglioso ma neanche l'Uranio ce lo troviamo in casa.
Dipenderemmo sempre da qualcun altro...
Liosandro Ha scritto:Impianti termodinamici: splendida tecnologia, ed ha un futuro scintillante. Non è che non la conoscessi, eh? Ma proprio perchè la conosco ti posso dire che la sua efficienza al momento (al momento) non è assolutamente paragonabile a quella del termoelettrico o del nucleare. Vuoi un paio di numeretti? 2.700MW>75MW
La potenza attuale della più grande centrale nucleare esistente e quella della più grande centrale termodinamica esistente. Nucleare = 100 volte solare. Come possiamo ottenere l'equivalenza? Aumentando di 100 volte la superficie di specchi?
La produzione di energia di una centrale nucleare è sicuramente maggiore ma il nucleare è una tecnologia sicuramente meno giovane e ormai matura rispetto al solare termodinamico: magari se si indirizzasse maggiormente la ricerca verso questi studi si potrebbe ottenere un'efficienza più elevata.
P.S. 2700/75 =36 :p
Liosandro Ha scritto:Rubbia a me piace molto, e l'ho pure conosciuto tantissimi anni fa durante un viaggio... E dice il vero. Ma il futuro definitivo non è il solare, nemmeno per lui. Il termodinamico è la soluzione solare migliore tra i solarei, ma anche lui va ancora sul nucleare, con gli amplificatori di energia e le future centrali a fusione.
Però non sostiene neanche le centrali nucleari "convenzionali" mi sembra di capire.
Liosandro Ha scritto:Per il resto del discorso rimane il fatto che il fabbisogno da coprire non è il 13,3%, ma molto di più. MOLTO, MOLTO di più.
Bene, ma intanto potremmo pensare di svincolarci dalla dipendenza diretta dall'estero perché quella indiretta, per colpa delle materia prime, non la perderemo mai a meno di sfruttare fonti rinnovabili.
Con questo non voglio dire che auspico un passaggio alle sole fonti rinnovabili nell'immediato ma che, gradualmente attraverso investimenti in ricerca e soprattutto continuando a promuovere il fotovoltaico per ogni casa si potrebbe fare qualcosa.
Quello che hai fatto notare a proposito delle industrie e dei loro consumi è sacrosanto. Non posso alimentare un altoforno con i pannelli sul tetto della fabbrica ma cominciamo a pensare di dover alimentare solo le industrie con le centrali elettriche, qualunque esse siano, e a rendere autosufficienti i singoli. : Rolleyes :
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