Liosandro Ha scritto:Partiamo da alcuni assunti incontrovertibili.
1) L'Italia dipende per quasi tutto il suo fabbisogno energetico da accordi internazionali. Questo crea spesa e dipendenza energetica.
![[Immagine: Produzione_energia_italia_1950.png]](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/2/26/Produzione_energia_italia_1950.png)
A me non sembra. Siamo al 13.3% che ci rende comunque il secondo paese al mondo per importazione netta di energia elettrica
Liosandro Ha scritto:2) Al momento non esistono e non sono nemmeno prospettabili entro i prossimo 20 anni tecnologie di generazione di energia elettrica alternative che possano coprire il fabbisogno nazionale medio sia per quantità che per costanza.mi autocito:
Tiro! Ha scritto:Sempre restando in ambito di energie rinnovabili e a basso costo:
Progetto Archimede
Un progetto molto interessante e del tutto diverso dal fotovoltaico.
Impianto solare termodinamico
Le idee ci sono, mancano soldi e voglia di investire.
Rubbia a proposito del solare termodinamico Ha scritto:...un ipotetico quadrato di specchi di 40mila km² (200km per ogni lato) basterebbe per sostituire tutta l'energia derivata dal petrolio prodotta oggi nel mondo, mentre per alimentare un terzo dell'Italia basterebbe un'area equivalente a 15 centrali nucleari: vasta, in pratica, quanto il Grande Raccordo Anulare.
Liosandro Ha scritto:3) Non esistono sistemi di immagazzinamento dell'energia generata da pale eoliche, impianti solari generici (fotovoltaici e non). In poche parole non esistono batterie per i livelli di energia di cui parliamo.
Non è corretto. Dai un'occhiata al link sul solare termodinamico: una volta scaldati il fluido termovettore questo può essere stoccato e usato quando ce n'è bisogno, anche di notte quindi.
Liosandro Ha scritto:4) Noi NON possiamo controllare il clima. Non possiamo indurre il vento a comando, non possiamo eliminare le nuvole a comando, e non possiamo nemmeno mantenere il sole nel cielo a comando. Le energie alternative sono basate su qualcosa che non possiamo controllare.
Vero, ma la meteorologia ci da una mano.
Prima di costruire una centrale eolica o solare possiamo dare un'occhiata agli studi sul territorio, è vero è una media, capiteranno giorni in cui il Sole non c'è ma avremmo sempre le altre centrali più "convenzionali" o no?
Non si sta parlando di riconvertire tutto alle fonti di energia alternative da subito.
Liosandro Ha scritto:5) Noi siamo perfettamente in grado di liberare l'energia immagazzinata nei combustibili fossili o nucleari, e lo possiamo fare quando e come ci aggrada. Se prendo un barile di olio combustibile posso liberarne l'energia quando mi pare accendendolo e spegnendolo.
Vero, con tutto quello che ne consegue in termini di inquinamento però.
Liosandro Ha scritto:6) Se prendo una pala eolica e la piazzo lì NON posso automaticamente avere energia elettrica. Devo aspettare che arrivi il vento. Idem con una cella fotovoltaica. Devo aspettare il sole.
Vero, ma basta costruire in posti mediamente soleggiati o ventosi. Certo, se costruisci una centrale solare in Lombardia avrai un rendimento molto minore che in Sicilia, ma questo è buon senso.
Liosandro Ha scritto:I fatti concreti ed incontrovertibili sono che un paese evoluto ha bisogno di fonti di energia controllabili per alimentare tutta una serie di strutture che non possono e non potranno essere alimentate con fonti di energia differenti dalla chimica e nucleare per MOLTISSIMO tempo. Un altoforno ha bisogno di quantità di energia spaventose. Una qualsiasi fabbrica ha bisogno di poter accendere l'interruttore in qualunque momento. Questo con un impianto solare o eolico non è possibile.
Piccoli dati che possono far capire a che punto siamo: per ottenere la quantità di energia DI PICCO di una centrale nucleare media di attuale generazione bisognerebbe coprire di pale eoliche un'area vasta come il comune di Milano. Notate bene: energia nominale DI PICCO. Questo significa l'energia generata quando le condizioni climatiche sono ottimali. Purtroppo, come sappiamo, il vento non si può controllare. Ed anche nei luoghi più ventosi del mondo non si può essere certi che il vento abbia la forza e la costanza necessarie a fornire il picco. Quindi si valuta che l'energia media effettivamente fornita da un impianto eolico sia circa un terzo. Cioè: si può valutare che un impianto eolico generi nell'arco di un anno un terzo dell'energia che una centrale tradizionale può generare a parità di picco. Ma attenzione: non significa che si possano mettere tre volte più pale eoliche per ottenere l'equivalenza con la centrale tradizionale! Se il vento non c'è, non c'è per una come per un miliardo di pale.
Non c'è energia e basta.
La risposta, in parte a quanto detto è sempre contenuta in quel link.
Non sto dicendo di riconvertire all'improvviso tutto al solare, ci mancherebbe. Ma, se Rubbia non dice cavolate o fa previsioni troppo ottimistiche, creare delle centrali solari termodinamiche che coprano una superficie pari a quella che sarebbe occupata da 15 centrali nucleari produrrebbe 1/3 del fabbisogno italiano.
Quindi supereremmo alla stragrande quel 13.3% che importiamo..
Liosandro Ha scritto:La cosa che mi fa sorridere è che le paranoie, in parte legittime, per le pericolosità insite nella produzione di energia con fonti nucleari svaniscono nel momento in cui si pensa a cosa può avvenire con una infinità di altri tipi di impianto.
Una delle più grandi tragedie industriali della storia avvenne a Bhopal, in India, nella notte tra il 2 ed il 3 dicembre 1984. Decine di migliaia di persone morirono nel giro di qualche giorno, ancora centinaia di migliaia di persone soffrono oggi per le conseguenze dell'incidente, con malformazioni alla nascita, danni agli apparati respiratorio e circolatorio e neuropatie, quando una fabbrica rilasciò per un incidente tonnellate di gas tossico.
Oppure, tutti ricordiamo Seveso e la diossina.
Eppure nessuno indice referendum per abolire la presenza di industrie petrolchimiche sul territorio italiano… Tutto questo mi fa vedere la critica al nucleare come una enorme, gigantesca ipocrisia ideologizzata.
Sono d'accordo. Indiciamo un referendum contro le industrie petrolchimiche, vincerà il no e tanto dopo una ventina d'anni torneremo a fare quello che ci pare.
Liosandro Ha scritto:A questo aggiungiamo che siamo letteralmente circondati da decine di impianti nucleari, in ogni nazione confinante. In pratica ci beccheremmo il fumo del caminetto senza nemmeno scaldarci.
Purtroppo devo darti ragione.
Liosandro Ha scritto:Per questo motivo io non sono contro il nucleare. Sono per un approccio multienergetico. Noi abbiamo BISOGNO di avere fonti energetiche che non ci facciano dipendere dalle oscillazioni dei prezzi dei combustibili chimici o dai capricci dei governanti esteri.
Col nucleare dipenderemmo dalle oscillazioni del prezzo dell'Uranio. Sposteremo solo la dipendenza.
Liosandro Ha scritto:Ma abbiamo anche la possibilità di ridurre le necessità in campo civile. Benvengano gli impianti fotovoltaici e solari sui tetti: secondo me ogni singolo tetto delle case italiane dovrebbe essere tappezzato di impianti solari.
Ma non possiamo ASSOLUTAMENTE prescindere dalla ricerca nel nucleare. Sarebbe stupido.
Non c'è volontà di renderci autosufficienti.
In definitiva, io non sono del tutto contro il nucleare, sono contro questo nucleare.
Questo rincorrere gli altri senza fare qualcosa di nuovo: il referendum del 1987, giusto o sbagliato che sia stato, ha bloccato la nostra corsa al nucleare.
Ora c'è da ripartire praticamente da ZERO!
Siamo sicuri che ne valga la pena? Quando i nostri vicini tedeschi, notoriamente non dei fessi, stanno pensando di smantellare le loro centrali? Non tutte e non subito, ma il fatto che lo stiano facendo non dovrebbe darci da pensare?
E poi, faccio del qualunquismo e della demagogia ma noi siamo quelli dei rifiuti solidi URBANI che non troviamo dove metterli!

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