Fabiolous Ha scritto:Però un "colpetto" alla botte del consumatore per lasciarlo fedele al marchio, non sarebbe lecito?
Il loro consumatore tipo non pensa alle cause legali, perchè si rivolgono principalmente agli adolescenti.
E' solo negli ultimi anni che il mercato dei videogames si è allargato alla fascia dei trentenni, ovvero gli ex adolescenti che sono cresciuti con i primi giochi per pc, ma è una quota marginale.
Lo zoccolo duro resta quello degli adolescenti.
Da "adolescente d'epoca" ricordo che una volta era pure peggio perchè molti titoli non giravano su certe configurazioni HW, senza che venisse un tecnico a smanettarci su.
Oppure i requisiti minimi indicati erano troppo "ottimisti", per poter avere un pubblico maggiore.
Parlo dei tempi in cui un 486 costava 6 milioni di vecchie lire ed era il top di gamma.
Anche allora non si filavano troppo gli utenti, però il mercato era molto selettivo, ovvero, se un programma era inutilizzabile quasi sicuramente la software house si bruciava il mercato.
Oggi con internet, le demo, le recensioni, i video ecc... la qualità si è molto alzata IMHO.