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Emozioni di un'avventura al Nurburgring (racconto per chi ha tempo di leggere) - Versione stampabile

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Emozioni di un'avventura al Nurburgring (racconto per chi ha tempo di leggere) - Topone - 25-08-2011

Giulio e Seriano, ho una curiosità.
avete notato qualcosa di strano o differente dal solito a causa della tanto ormai famosa crisi del Ring?


Emozioni di un'avventura al Nurburgring (racconto per chi ha tempo di leggere) - Gyu71 - 26-08-2011

Ragazzi non mi fate arrossire...

...adesso mi avete messo in difficoltà!:oops:

Ricordatevi che son sempre un ragazzone toscano di 40 anni
senza particolari manie di grandezza...:haha::haha::haha:


Comunque, per tornare a cose serie, non mi sento particolarmente "bravo"
nella guida, anzi... l'unica "qualità" che mi son accorto di possedere
(se così posso dire...) è la grande passione della guida.
A me piace tantissimo guidare, veder scorrere l'asfalto velocemente,
intravedere "ad occhio" l'impostazione della curva che si appresta ad
arrivare veloce, e valutare subito l'altra ancora prima di aver impostato
la prima! Fluidità, precisione, consapevolezza nell'aver inserito le gomme
anteriori al punto giusto, senza particolari correzioni od eclatanti e scomposte
reazioni. Credo che bisogna iniziare a guidare piano ma correttamente,
prima di arrivare al proprio limite, dove ognuno ha una propria percezione
dello stesso. Ci vogliono km e km di esperienza, bisogna scoprire dove si può arrivare in
sicurezza, sempre, gestendo gli imprevisti "sotto controllo".

Raramente vado vicino al "proprio limite personale", mi lascio sempre un discreto
margine per ogni mezzo che guido, sia su strada (e specialmente lì!) che su pista.

Prima di tutto viene il piacere.

Prima di tutto dobbiamo divertirci.

Se uno intende il "guidar forte" solo per dimostrare agli altri superiorità od altro
allora è bene che lasci perdere tutto!!!

Debbo dire che la mia forte passione è stata così grande che in passato ho fatto
di tutto per misurarmi con me stesso, cercando di insinuarmi sempre dove potevo
sfruttare il proprio divertimento. Ho conosciuto molta gente nel mondo delle
competizioni sportive, a volte ho avuto possibilità di confrontarmi con piloti
professionisti e ricevere i complimenti dagli stessi.
Qualche nome? Alessandro Nannini, Antonio Tamburini, Gianluca Paglicci ed altri
ancora meno noti ma NON meno veloci.
Pure le numerose scorribande fatte in passato con l'amico
http://www.cristianricciarini.it/
mi hanno dato tanto: quando uno dei due si trova danti, l'altro è infatti quasi
impossibile che passi...:chessygrin::chessygrin::chessygrin:

Ancora oggi lo prendo in giro perchè non ho mai avuto la possibilità di correre
un intero campionato alla pari, altrimenti sarebbero stati dolori per lui!!!:haha::haha::haha:


A parte scherzi, volevo solo farvi conoscere chi sono e l'origine della mia grande
passione: un ragazzetto che a 6 anni disegnava piste fantasiose con il gessetto bianco
in un piazzale e che sfidava con le bici i propri amici, portando a casa quotidiane sbucciature alle ginocchia,
un ragazzo che perse l'ingaggio nel 1988 con la scuderia "Punto Moto Corse"
guidata dal mitico Gigi Scassa (il padre di - http://www.lucascassa.com/ )
che m'incontrò per caso nella statale dell'Appennino Tosco-emiliano con la mia
Cagiva Freccia C9 125, umiliando in discesa pilotoni con ben altre cilindrate...
Il giorno seguente fui rintracciato a casa da un amico comune sentendomi dire:
- Gigi ti ha incontrato ieri per Via Maggio, era in moto ed ha cercato di starti dietro,
vuole offrirti l'ingaggio per il Campionato Italiano Sport Production, appena hai tempo
passa a trovarlo alla scuderia! -

I miei genitori non mi permisero -per comprensibile paura- l'iscrizione.
Ero ancora minorenne, avevo bisogno delle loro firme per "fare il pilota vero!"

Ho continuato per anni, prima con le moto, poi con le auto a frequentare l'ambiente
sportivo delle corse, ma per un motivo o per l'altro non mi son mai impegnato con
determinazione a cercare degli sponsor per correre.

La mia occasione (dove potevo farlo gratis), l'avevo già sprecata.
Ed il "6" al Superenalotto, lo si fa soltanto una volta nella vita.
...se quando esce, non giochi la schedina, inutile sperarne una seconda!

Con una punta di delusione, chiudo il noioso post di "vera presentazione"...Thumbup


Guidate con passione, la velocità sarà solo una conseguenza!!!


Emozioni di un'avventura al Nurburgring (racconto per chi ha tempo di leggere) - Gyu71 - 26-08-2011

Topone Ha scritto:Giulio e Seriano, ho una curiosità.
avete notato qualcosa di strano o differente dal solito a causa della tanto ormai famosa crisi del Ring?

Il complesso del Nurburgring (tutto) è di proprietà dello Stato Tedesco, che a sua volta aveva dato in gestione ad un'azienda privata, quella che ha fatto l'investimento del casinò e tutto il contorno del GP. E' quella che ha fatto il grosso debito, determinando la crisi conosciuta oggi...

...ma il 'ring non sparirà mai, la Germania troverà sicuramente un'altra gestione più adatta
per far sopravvivere il mito dell'inferno verde!!!Wink


Emozioni di un'avventura al Nurburgring (racconto per chi ha tempo di leggere) - Enuma - 26-08-2011

Gyu71 Ha scritto:- Gigi ti ha incontrato ieri per Via Maggio, era in moto ed ha cercato di starti dietro,
vuole offrirti l'ingaggio per il Campionato Italiano Sport Production, appena hai tempo
passa a trovarlo alla scuderia! -

I miei genitori non mi permisero -per comprensibile paura- l'iscrizione.
Ero ancora minorenne, avevo bisogno delle loro firme per "fare il pilota vero!"

Ho continuato per anni, prima con le moto, poi con le auto a frequentare l'ambiente
sportivo delle corse, ma per un motivo o per l'altro non mi son mai impegnato con
determinazione a cercare degli sponsor per correre.

La mia occasione (dove potevo farlo gratis), l'avevo già sprecata.
Ed il "6" al Superenalotto, lo si fa soltanto una volta nella vita.
...se quando esce, non giochi la schedina, inutile sperarne una seconda!

Con una punta di delusione, chiudo il noioso post di "vera presentazione"...Thumbup


Guidate con passione, la velocità sarà solo una conseguenza!!!

Ci parli ancora coi tuoi?:chessygrin:
No perchè io al posto tuo......: Evil :
Cos'hanno i motociclisti che li fa andare così forte in macchina?


Emozioni di un'avventura al Nurburgring (racconto per chi ha tempo di leggere) - Lu-X - 26-08-2011

Toscanaccio quarantenne o no.. quando c'è il manico c'è poco da fare! Wink


Emozioni di un'avventura al Nurburgring (racconto per chi ha tempo di leggere) - Seriano - 26-08-2011

Topone Ha scritto:Giulio e Seriano, ho una curiosità.
avete notato qualcosa di strano o differente dal solito a causa della tanto ormai famosa crisi del Ring?

Se crisi ce n'è, non si nota. Anche se per me era la prima volta che andavo, non ho notato che tirasse quella aria....anzi!!!
Cmq Giulio che c'è stato più volte forse ne sà di più! Wink


Emozioni di un'avventura al Nurburgring (racconto per chi ha tempo di leggere) - Seriano - 26-08-2011

Enuma Ha scritto:Cos'hanno i motociclisti che li fa andare così forte in macchina?

Vero! Mah!!?? :blink_:
Vedi Valentino buttato su una Ferrari....o vedi Shumacher buttato sulla Ducati! :haha:


Emozioni di un'avventura al Nurburgring (racconto per chi ha tempo di leggere) - il Mamo - 26-08-2011

Enuma Ha scritto:Cos'hanno i motociclisti che li fa andare così forte in macchina?

Secondo me il guardare a 50 metri invece che a 5 metri davanti al parabrezza o alla visiera del casco. Stesso motivo per cui per strada, a pari andatura e pari auto, un motociclista al volante di un'auto consuma meno benzina di un automobilista "puro" Smile


Emozioni di un'avventura al Nurburgring (racconto per chi ha tempo di leggere) - Gyu71 - 26-08-2011

Enuma Ha scritto:Cos'hanno i motociclisti che li fa andare così forte in macchina?

Provo a spiegarlo semplicemente:
i motociclisti sanno benissimo che hanno una SOLA TRAIETTORIA per fare una curva.
Hanno una SOLA TRAIETTORIA per fare una serie di curve.
Hanno una passione smisurata della velocità, intesa proprio materialmente:
il vento che senti crescere addosso aumentando il passo, l'emozione provocata
dallo stesso quando sembra davvero insopportabile.
Contemporaneamente c'è la parte dell'incoscienza, c'è la soddisfazione dell'adrenalina
nel controllare un mezzo che già da solo NON resta neppure in piedi da fermo!
E questo dice tutto sulla difficoltà nel gestirlo a forte velocità!

Guidare velocemente un'automobile è conseguentemente MOLTO più facile.
Chi proviene dalle "due ruote" ha un'elevatissima preparazione psico-fisica
(è stato accertato da un'università straniera, non chiedetemi quale... non ricordo:oopsSmile
che si crea naturalmente nel portare un veicolo dinamicamente molto particolare.
La consapevolezza che NON puoi sbagliare PERCHE' TI FAI MALE!
Doti che richiedono ancora più determinazione, passione, rischio, competenza.
Crescere con le due ruote è naturale, da piccoli l'incoscienza è quasi dominante
ed è quell'elemento che aiuta a scoprire se stessi ed i propri limiti.
Da grandi è certamente impossibile diventare velocissimi, se partiamo "da zero".

Di conseguenza, il passo dalle due alle quattro ruote sembra davvero molto più fattibile.
L'automobile "filtra" molto di più, scoprire il proprio limite è abbastanza più facile
anche perchè ti senti più protetto e psicologicamente l'essere umano non sente
così indispensabile la percezione del "non sbagliare mai!!!"

Chi va forte in moto, facilmente con l'auto va fortissimo:
provieni da quella "traiettoria obbligata" conosciuta precedentemente che
facilita la percezione dell'inserimento, dell'anticipo nell'impostare la curva
ed una più misurata capacità delle "staccate al limite".

Perchè oggi i giovani (ne ho avuto la conferma tantissime volte) sono MOLTO
più lenti dei trentenni, quarantenni e qualche cinquantenne?
Perchè le automobili di oggi sono figlie dell'elettronica, dei controlli di stabilità e trazione,
dell'ABS, dell'ESP e di tutte quelle diavolerie INDISPENSABILI nella guida di tutti i giorni
ma che comportano come rovescio della medaglia, la maggior difficoltà nell'affinare
la propria sensibilità!

Chi va forte in moto non conosce tutto ciò.
Almeno fino ad oggi, le due ruote vanno guidate "di stomaco"
e "di testa", e non ci sono diavolerie elettroniche che ti aiutano a rimetterti dritto!

Per questo, chi affina le proprie capacità con le due ruote si ritrova a guidare con
inaspettata facilità anche automobili da 200 o 300 cavalli ripartiti tra quattro ruote.
Roba da pivellini a confronto di 60/70 cv erogati da una sola ruota.
E che per giunta tocca sull'asfalto per pochissimi cm!!!Wink


Emozioni di un'avventura al Nurburgring (racconto per chi ha tempo di leggere) - il Mamo - 26-08-2011

Gyu71 Ha scritto:Provo a spiegarlo semplicemente:
i motociclisti sanno benissimo che hanno una SOLA TRAIETTORIA per fare una curva.
Hanno una SOLA TRAIETTORIA per fare una serie di curve.
Hanno una passione smisurata della velocità, intesa proprio materialmente:
il vento che senti crescere addosso aumentando il passo, l'emozione provocata
dallo stesso quando sembra davvero insopportabile.
Contemporaneamente c'è la parte dell'incoscienza, c'è la soddisfazione dell'adrenalina
nel controllare un mezzo che già da solo NON resta neppure in piedi da fermo!
E questo dice tutto sulla difficoltà nel gestirlo a forte velocità!

Guidare velocemente un'automobile è conseguentemente MOLTO più facile.
Chi proviene dalle "due ruote" ha un'elevatissima preparazione psico-fisica
(è stato accertato da un'università straniera, non chiedetemi quale... non ricordo:oopsSmile
che si crea naturalmente nel portare un veicolo dinamicamente molto particolare.
La consapevolezza che NON puoi sbagliare PERCHE' TI FAI MALE!
Doti che richiedono ancora più determinazione, passione, rischio, competenza.
Crescere con le due ruote è naturale, da piccoli l'incoscienza è quasi dominante
ed è quell'elemento che aiuta a scoprire se stessi ed i propri limiti.
Da grandi è certamente impossibile diventare velocissimi, se partiamo "da zero".

Di conseguenza, il passo dalle due alle quattro ruote sembra davvero molto più fattibile.
L'automobile "filtra" molto di più, scoprire il proprio limite è abbastanza più facile
anche perchè ti senti più protetto e psicologicamente l'essere umano non sente
così indispensabile la percezione del "non sbagliare mai!!!"

Chi va forte in moto, facilmente con l'auto va fortissimo:
provieni da quella "traiettoria obbligata" conosciuta precedentemente che
facilita la percezione dell'inserimento, dell'anticipo nell'impostare la curva
ed una più misurata capacità delle "staccate al limite".

Perchè oggi i giovani (ne ho avuto la conferma tantissime volte) sono MOLTO
più lenti dei trentenni, quarantenni e qualche cinquantenne?
Perchè le automobili di oggi sono figlie dell'elettronica, dei controlli di stabilità e trazione,
dell'ABS, dell'ESP e di tutte quelle diavolerie INDISPENSABILI nella guida di tutti i giorni
ma che comportano come rovescio della medaglia, la maggior difficoltà nell'affinare
la propria sensibilità!

Chi va forte in moto non conosce tutto ciò.
Almeno fino ad oggi, le due ruote vanno guidate "di stomaco"
e "di testa", e non ci sono diavolerie elettroniche che ti aiutano a rimetterti dritto!

Per questo, chi affina le proprie capacità con le due ruote si ritrova a guidare con
inaspettata facilità anche automobili da 200 o 300 cavalli ripartiti tra quattro ruote.
Roba da pivellini a confronto di 60/70 cv erogati da una sola ruota.
E che per giunta tocca sull'asfalto per pochissimi cm!!!Wink

Analisi sensata che mi trova d'accordo al 100%.

Quando sei abituato a sentire la posteriore di una moto che parte in accelerazione a 100 orari, le posteriori di un'auto che scappano a 200 sono per ragazzini Big Grin

Aggiungo anche, sempre riferito al fatto di guardare più avanti, che in moto (anche con moto modeste) vai molto più forte in accelerazione e molto più piano in frenata e in curva, quindi in auto ti sembra di essere fermo