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Guida al primo trackday - Consigli generali per le MX-5 al Challenge
#1
Incollo qui quanto postato già su LLCC: più che una guida, un elenco di cose da verificare e ricordare prima di ogni giornata in pista, Challenge o normale trackday che sia.
Non contiene suggerimenti sulle tecniche di guida e quant'altro, perché sinceramente arrivare in circuito con l'auto stradale in ordine è ampiamente sufficiente per girare in sicurezza e anzi, più partecipo ai trackday, più mi rendo conto che chi spende solo in benzina, gomme, olio e pastiglie è quello che si diverte più di tutti, senza patemi.
E' lunga, ma vi toglierà d'impaccio in caso di problemi e vi farà risparmiare tempo prezioso in pista se la stampate e vi dedicate un'oretta il giorno prima, fidatevi!





Scelta della pista
La prima volta che si entra in circuito bisognerebbe andare in una pista poco frequentata. I piccoli autodromi come Adria, Franciacorta e Magione sono semideserti d'Inverno, soprattutto la mattina. Evitare le giornate a tema, come gli Speed Day a Monza od i Festival di Vallelunga. Le giornate infrasettimanali sono le meno trafficate, ovviamente, e sono consigliabili se si riesce a conciliarle coi propri impegni di studio, lavoro, famiglia, ecc... Al Challenge LLCC il numero di auto contemporaneamente in pista è sempre inferiore alla metà del massimo ammesso da ogni autodromo.

Sfatiamo un mito: guidare in pista è molto più facile e sicuro che guidare su strada, ma ciò non toglie che andarci con qualcuno che abbia un po' di esperienza renda più semplice l'approccio. [B]Approfittare sempre dei tutor, quando disponibili, come al Challenge LLCC od a Rijeka.
Purtroppo gli autodromi italiani non forniscono questo servizio, ma postando una richiesta sul forum si trova sempre qualcuno disposto a dare una mano.

La sera prima del trackday non esagerare con l'alcol e dormire per un abbondante numero di ore, girare in pista è uno sport come altri e richiede impegno psico-fisico.

[B]Preparazione dell'auto

La regola fondamentale è: più si elabora, meno si gira, quindi soprattutto all'inizio spendere esclusivamente in piste e materiali di consumo, anziché apportare modifiche al mezzo senza ancora saper bene di cosa si ha bisogno.
Per andare in pista basta che l'auto sia regolarmente tagliandata, che ogni due sostituzioni dell'olio motore si sostituisca anche l'olio del cambio (pur se le Case dicono che è "eterno") e che le pastiglie originali siano rimpiazzate con altre di qualità migliore quando saranno consumate.
Solo per le Lotus: le pastiglie originali sono adatte anche all'uso in pista; per le auto motorizzate Rover, controllare che i toe link (tiranti convergenza posteriori) non abbiano neanche il minimo gioco.
Un qualsiasi meccanico può fare tutto ciò in un'ora o poco più e queste operazioni andrebbero eseguite anche per l'uso stradale, se si ha a cuore la propria vettura.
Le gomme: per iniziare con la pista vanno benissimo delle normali gomme stradali che però non devono essere al limite di usura, altrimenti si rischia di uscire dalla pista "sulle tele" e in caso di controllo da parte delle forze dell'ordine di dover tornare a casa su un carro attrezzi.
[B]Alcuni autodromi impongono dei limiti di rumore. Varano, per esempio, fa questa prova: non devono essere superati i 98 db (A) per i turni in pista del mattino ed i 102 db (A) per quelli del pomeriggio con motore a 3/4 dei giri e fonometro collocato a 50 cm dall'uscita dello scarico con un'angolazione di 45°. Una misurazione approssimativa può essere fatta anche con uno smartphone ed un'applicazione per la misurazione dei decibel oppure, meglio, recandosi presso un qualsiasi centro revisioni.
[B]Nella pratica, qualsiasi auto rispetta questi limiti a meno che non sia stato rimosso il catalizzatore, caso in cui è opportuna una verifica preventiva.

[B]Prima di partire

Verificare che la patente di guida sia in corso di validità perché sarà controllata dall'organizzazione del trackday.
L'assicurazione dovrebbe [B]prevedere il soccorso stradale perché in pista si potrebbe rompere un particolare di poco conto che impedisce di guidare l'auto fino a casa. Le tessere ACI, Europ Assistance, ecc... sono una buona alternativa, indispensabile se si esce dall'Italia, perché nelle versioni migliori (meno di 90 Euro all'anno) comprendono servizi aggiuntivi, come il rientro presso il proprio domicilio del mezzo che abbia guasti non riparabili rapidamente, che evitano che un viaggio sfortunato si trasformi in un incubo.
[B]Vestirsi con pantaloni lunghi, maglia a maniche lunghe (evitare le camicie) e scarpe comode, ma non con pianta larga che ostacolerebbe l'azionamento dei pedali. Consigliabili dei guanti di pelle, purché ben aderenti.

[B]Portare con sé questo elenco di cose:
- casco con omologazione auto oppure moto (obbligatorio per entrare in pista)
- gancio traino dell'auto (obbligatorio averlo montato per entrare in pista)
- manometro per la pressione gomme
- compressore con alimentazione 12 Volt oppure pompa manuale per gonfiaggio pneumatici
- rotolo di nastro americano
- rotolo di nastro isolante
- fascette da elettricista
- un paio di metri di filo di ferro (è incredibile quante cose ci si possano fare in emergenza)
- set di chiavi a forchetta doppie
[Immagine: 220px-Renchilo_9_11.jpg]
- set di chiavi a brugola
[Immagine: 220px-Allen_keys.jpg]
- almeno due cacciaviti a stella e due cacciaviti a taglio di diverse misure
- pinza universale
[Immagine: 250px-PINZE_UNIV_VARIE.jpg]
- tronchese
[Immagine: 120px-Cutting_tool_1.jpg]
- set di fusibili
- un litro di olio motore
- chiave per dadi ruota, possibilmente dinamometrica (ne basta una economica perché sarà usata solo saltuariamente, costa circa 40 Euro) da provare rigorosamente prima della partenza per verificare la compatibilità coi fori dei propri cerchi
- tanica pieghevole salvaspazio
- cavi batteria
- bomboletta ripara gomme
- guanti da lavoro
- prodotto per la pulizia dei vetri con un panno di stoffa o carta
- il tetto dell'auto, se previsto come sulle Lotus, perché alcuni autodromi, come Franciacorta, impongono che sia montato
- indumenti di ricambio, almeno una maglia
- una borraccia o bottiglia di acqua se il bar dell'autodromo fosse chiuso
- cric di sollevamento e due tavole di legno, se il bagagliaio è abbastanza capiente
- una borsa per poter contenere il tutto quando lo si depositerà ai box prima dell'ingresso in pista
- scarico di responsabilità, che di solito si trova sui siti degli autodromi, precompilato
- soldi in contanti per le consumazioni al bar e per fare benzina

[B]In autodromo

Arrivare con almeno un'ora di anticipo rispetto ai turni in pista. Il tempo vola quando ci si deve preparare minuziosamente!
[B]Assicurarsi di avere il pieno di benzina e di sapere dov'è il distributore più vicino, nel caso ce ne sia bisogno durante la giornata.
[B]Parcheggiare a dovuta distanza da eventuali camion e carrelli per non ostacolare le loro operazioni di carico/scarico vetture.
[B]Presentarsi all'organizzazione con patente di guida e scarico di responsabilità per le operazioni di accredito. Solitamente sono dati dei ticket da consegnare poi all'ingresso in pista o degli adesivi da fissare al parabrezza o comunque alla parte anteriore del mezzo che determinano gli orari dei turni in cui si può girare, oltre ad un bracciale colorato per il pilota. [B]Anche eventuali passeggeri devono accreditarsi presso l'organizzazione e, a volte, pagare una piccola somma, tipicamente non superiore a 5 Euro.
E' doveroso ricordare che [B]trasportare passeggeri aumenta le fonti di distrazione per il pilota e quindi le probabilità di incidenti. Alcuni autodromi, come Varano , obbligano opportunamente a girare da soli per la maggior parte della giornata.
[B]Controllare il livello dell'olio motore.
Controllare la pressione delle gomme.
Montare il gancio traino.
Togliere i tappi coprimozzo dalle ruote, perché potrebbero staccarsi e andar persi o rovinarsi a causa del calore prodotto dai freni. A questo serviranno i due cacciaviti a taglio da portare fra gli attrezzi.
[B]Pulire i vetri.
Regolare bene gli specchietti ed il sedile: bisogna poter manovrare il volante per un giro intero senza staccare le spalle dallo schienale, anche se le gambe dovessero essere un po' troppo raccolte.
Svuotare completamente abitacolo e bagagliaio, tenendo in auto solo il manometro. Ogni oggetto che vi si possa muovere liberamente costituirà un fastidio ed un pericolo. Riporre tutto in una capiente borsa e depositarla presso il box fornito dall'organizzazione. Nessuno la ruberà mai, tutti sanno che contiene solo attrezzi, ma in ogni caso non lasciatevi soldi ed oggetti di valore come cellulari e macchine fotografiche.
[B]Ascoltare con ESTREMA attenzione l'eventuale briefing, ricordare sempre che con la bandiera gialla bisogna rallentare e non sorpassare, mentre con la bandiera rossa bisogna rientrare ai box a velocità moderata.
Controllare di avere a portata di mano eventuali ticket di ingresso e... entrare in pista!

[B]In pista

Immettersi in pista dalla corsia box con cautela, come si fa in autostrada, ricordando che chi è già in circuito ha la precedenza e sta probabilmente andando forte.
[B]I primi due giri servono alla ricognizione del percorso e per individuare l'uscita box. Mai credere di conoscere una pista perché la si è vista nei video oppure nei simulatori.
Nei giri successivi si potrà [B]aumentare l'andatura un po' alla volta ed imparare a memoria la successione di curve e rettilinei.
[B]Guardare sempre negli specchi e lasciare strada a chi arriva da dietro ed è più veloce, mettendo la freccia verso la direzione in cui ci si sposterà. Ciò renderà più sicuri i sorpassi. Parimenti, [B]non sorpassare qualcuno che non abbia dato chiari segni di aver visto che si sta sopraggiungendo, soprattutto nelle curve; un colpo di clacson od un lampeggio sono molto opportuni, in questi casi.
[B]Rallentare per mezzo giro di pista e lasciare che l'auto che precede si allontani se non è possibile sorpassarla in sicurezza.
Non seguire troppo da vicino le auto che precedono per cercare di copiarne le traiettorie perché potrebbero frenare molto meglio della propria col rischio di tamponamento.
[B]Il trackday non è una gara e ci sarà sempre qualcuno più veloce. Il proprio ego non deve risentirne perché lo scopo è andare forte in sicurezza e cercare di migliorare la [B]propria guida e la [B]propria confidenza col mezzo.

[B]Dopo i primi 20 minuti in pista uscire per controllare la pressione delle gomme col manometro che sarà l'unico oggetto non depositato ai box. La pressione sarà aumentata a causa della temperatura e andrà riportata tassativamente sotto i 2,5 bar. Quanto sotto dipende dal tipo di gomma (suggerimenti sul forum o da chi è presente in pista).

[B]E' buona norma spegnere il motore solo se si è fatto l'ultimo giro di pista ad andatura ridotta oppure si è percorso a bassa velocità almeno un Km nel parcheggio dell'autodromo oppure si è lasciata l'auto ferma per un paio di minuti al minimo. Così le temperature saranno tornate nella norma.
UN SOLO giro di raffreddamento è sufficiente. Farne di più vuol dire essere d'intralcio per gli altri piloti; uscire dalla pista e portarsi nel parcheggio dell'autodromo, se proprio si vuole raffreddare più a lungo.
Non usare il freno a mano finché non si è sicuri che i freni siano tornati a temperature normali, altrimenti si rischia che le pastiglie si incollino ai dischi.

Rientrare e godersi il resto della giornata, ricordandosi che [B]ogni 20 minuti circa sia il mezzo, sia il pilota hanno bisogno di un giro lento o di una pausa fuori dalla pista rispettivamente per raffreddare gomme/freni/motore e per recuperare la concentrazione. Controllare ancora più spesso gli specchietti durante il giro "di raffreddamento".

[B]Verificare il livello dell'olio e la pressione gomme dopo ogni ora in circuito.

[B]A fine giornata

Prima di ripartire verso casa controllare la pressione gomme che, una volta raffreddate, potrebbero essere troppo sgonfie. Ora servirà il compressore o la pompa depositato al box col resto del materiale, da non dimenticare in autodromo.
Smontare il gancio traino.
Rimontare i tappi coprimozzo a pressione.
Andare piano all'uscita degli autodromi, dove le nostre polizie locali hanno l'abitudine di collocare degli autovelox fissi.
Molto probabilmente l'auto avrà raccolto sporcizia in pista, sotto forma di pezzi di gomma attaccati alla parte bassa delle fiancate ed al muso. Del petrolio lampante (detto anche petrolio bianco), che si trova in ogni ferramenta a pochi Euro, li rimuoverà senza fatica.
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#2
grazie FranzoZ, info preziosissime! Wink
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#3
Ottima guida direi !!

Questa sarebbe da piazzarla tra gli articoli tecnici a mio parere
........anche oggi ho imparato qualcosa.........

Lanf Ha scritto:Loro non sanno che i veri alfisti di oggi siamo noi.

Mazda Mx5

Quello che non ha, è quello che non gli manca
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#4
Vash87 Ha scritto:Ottima guida direi !!

Questa sarebbe da piazzarla tra gli articoli tecnici a mio parere
assolutamente è stato utilissimo
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#5
Grazie e complimenti Wink
mi sapresti dire allora qual'è la temperatura olio massima per il nostro motore?
Perché ho installato gli strumenti temperatura olio e pressione Wink
Io e il mio polmone speriamo di cavarcela..
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#6
Fino a 130 gradi vai. Oltre comincia a raffreddare.
Lanfranco & Simona
RC 1.8 Wind Highland Green
NA 1.8 (codename: Kermit) British Racing Green
Team Ciocapiàt: Lanf-Denver (pilota)
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#7
Alcuni consigli spassionati:

1 - Entrate tutti in pista tranquilli senza cercare il tempo nel primo turno,
chi gira con le semi-slick dovete fare due giri per portarle in temperature,
girando fortarello ma senza esagerare..., dopodichè potete effettuare
anche 4/5 giri tiratissimi per cercare la prestazione.
Le gomme terranno bene e l'auto pure...
Raffreddate poco prima di uscire...
Chi gira con le gomme stradali invece, cercate di non cuocerle subito,
dopo un giro e mezzo potete già tirare, ma fatelo solo per un paio di
tornate altrimenti manderete le gomme in pappa!

2 - Cercate di amministrare soprattutto le Vs. forze fisiche e le condizioni
generali dell'auto, soprattutto le gomme!
Il mio consiglio? Per fare un ottimo risultato, cercate di tirare forte solo
in 2/3 giri per turno, tanto per la classifica del Challenge valgono
SOLTANTO I CINQUE MIGLIORI TEMPI, inutile forzare il fisico e l'auto
per un'ora e mezza continua!!!

3 - Le MX-5, al contrario di tutte le altre baracche del Challenge, sono
le automobili PIU' AFFIDABILI DI TUTTE, perciò non preoccupatevi
troppo di tirarle il collo, nei giri veloci cercate di tirare le marce fino
a 2/300 giri prima del limitatore, andrà tutto bene!

4 - Per le NA più vecchie, sarà possibile che in caso di forte caldo, vedrete
la temperatura dell'acqua salire ben oltre la metà.
Non preoccupatevi e finite il giro tirato anche se l'indicatore si avvicinerà
alla zona rossa, dopodichè rallentate ma non troppo, fate un mezzo giro in
quinta marcia a 2/3000 giri e tutto tornerà alla normalità.

5 - Molto spesso è la targa davanti che "tappa" e fa alzare le temperature,
vi consiglio di toglierla appena arrivate in pista.
Su strada non succede mai, ma in pista SI!

Buon divertimento a tutti!!!Thumbup
  Cita messaggio
#8
E delle considerazioni per chi non è mai andato in pista oppure ci è andato e non è rimasto soddisfatto o si è per certi versi impaurito a causa dell'ambiente:

Perché un neofita dovrebbe venire a girare al Challenge?

La domanda la leggo spesso e me la sono sentita porre anche di recente. Ad ogni data del Challenge LLCC c’è qualcuno che scende in pista per la prima volta ed il dubbio è legittimo.
Sul forum, come in un bar virtuale, si leggono battaglie epiche fra (spesso sedicenti) piloti, quindi chi è alle prime armi qualche domanda se la pone: sarò d’intralcio a qualcuno? Non andranno troppo forte per le mie capacità e per la mia macchina, che tutto sommato è originale? Non rischio di essere coinvolto in un incidente? Sarò preso dallo stress nel guardare gli specchietti dove si potrebbe materializzare da un momento all’altro un bolide velocissimo? Non sarà un ambiente ostile, dove inserirsi è difficile e dove tutti pensano al risultato?

Beh, sarebbe facile dire «niente di tutto questo», ma chi ci crederebbe? In fin dei conti chi scrive fa parte dell’organizzazione dell’evento e non si è mai sentito l’oste parlar male del proprio vino.

Però… c’è un però: in ogni discussione dove sono pubblicati i risultati, ma soprattutto il resoconto dell’evento, raccontato dai piloti stessi, i pareri sono unanimi nel dire che, anche per chi è agli inizi, girare al Challenge è un piacere e non uno stress.
Avrei voluto cercare e quotare quei messaggi, ma le autocelebrazioni non mi sono mai piaciute, preferisco che le cose siano provate sul campo, anche se qualcuno faticherà a farsi convincere e infatti il consiglio è sempre quello di venire fisicamente in autodromo a vedere cosa succede. Purtroppo, coi tempi della vita moderna sembra difficile ricavarsi un sabato libero, ma sforzandosi a ridurre il tempo che tutti passiamo su Internet, una parte del quale è certamente sprecato, non è impossibile.

In autodromo succede che le auto che scendono in pista contemporaneamente sono poche (meno di 2/3 del massimo ammesso dalla direzione) e suddivise per tempi sul giro simili. Non importa se qualcuno si è comprato una potentissima vettura che potrebbe ambire al record della pista: se non ha la voglia o semplicemente non ha ancora acquisito le capacità per girare forte entrerà in pista con vetture che, sulla carta più lente, sono in pratica ben preparate e girano sui suoi stessi tempi. Insomma, le “categorie” servono più che altro ad animare le discussioni sul forum, ma quando si fa sul serio si ha un occhio di riguardo solo ed esclusivamente a comporre i gruppi che scenderanno in pista nelle maniera più uniforme possibile per tempo effettivo sul giro e anche per peso delle vetture. Così si avranno meno sorpassi e, in caso di incidente (non parlarne per scaramanzia è stupido quanto non cercare di prevenirli) saranno minimizzati gli effetti degli impatti fra veicoli di massa molto differente.
Ecco spiegato anche perché mettiamo un limite di 1.200 Kg ai mezzi. Non è un limite rigoroso perché non ha nulla a che fare con le prestazioni, non manderemo nessuno in pesa e non sarà squalificato nessuno per questo; ha a che fare solo con la sicurezza. Un’auto grossa e potente in un impatto con un’auto piccola e leggera potrebbe causare danni seri. Inoltre, le auto più grosse sono generalmente anche alte e faticano a vedere le auto più piccole e basse che hanno intorno. Tutto qui. Non c’è nessuna chiusura ad altri appassionati e amici che hanno auto “diverse”, ma un limite da qualche parte abbiamo ritenuto opportuno metterlo, sulla scorta dell’esperienza di (ormai molti) anni di trackday.

In autodromo succede anche che i piloti si rispettino e rispettino il regolamento che impone di guardare gli specchi e lasciar passare chi è più veloce. Perché questa norma? Perché, anche se questo teoricamente volesse dire per qualcuno trascorrere tutta la giornata a far passare gli altri, bisogna trovare un modo per gestire il traffico in pista con una regola chiara e di semplice applicazione.
In realtà, quando in piste come Imola si gira in 22/23 vetture contemporanee od a Varano in 13, il rischio non esiste, ma come per strada si dà la precedenza a destra per pura convenzione, così in pista si dà la precedenza a chi è più veloce. E’ quello il motivo fondamentale per cui il Challenge costa più della somma del tempo a disposizione per girare comprandolo ai prezzi dei turni liberi in vendita in autodromo. Certo, ci sono costi aggiuntivi per servizi come il cronometraggio, ma sono inezie rispetto al costo principale, che è quello per il circuito, e quel costo aumenta quando si pretende di girare con poco traffico per aumentare la sicurezza e anche girare a lungo per massimizzare l’investimento (chiamiamolo così) del costo che si affronta per la trasferta.

E se prese tutte queste precauzioni l’incidente avvenisse lo stesso? Beh, andare in macchina, e andarci forte, non è certo un’attività priva di rischi, ma tutto sommato girerei per due ore al Challenge piuttosto di fare due ore sul tratto appenninico o sulla Milano-Venezia in un giorno lavorativo.
Se succede, intanto si è in un ambiente protetto, con commissari addestrati a far fronte agli imprevisti. Non è come su strada dove ci sono mille ostacoli pronti a distruggere le macchine quando li si urta, qui ci sono vie di fuga, muri di gomme, guard rail in perfetta efficienza e professionisti addestrati che non si fanno prendere dal panico nell’emergenza. Poi c’è minimo un’ambulanza con personale medico o paramedico. Sono finiti i tempi in cui giravamo senza questi servizi.
Per i danni materiali, le auto sono tutte assicurate ed è ormai assodato che praticamente tutte le assicurazioni pagano i danni derivanti da responsabilità civile anche in pista, a patto che la pista non sia in assetto gara, con semaforo, griglia di partenza, commissari federali, ecc, ecc… che non è il nostro caso. Per questo motivo l’organizzazione a volte delude le attese dei piloti non pubblicando tempi e classifiche se non a fine giornata. L’importante, per noi, è comportarci come in una circolazione turistica, dove ovviamente si va forte in quanto si gira in un’area senza limiti di velocità, ma dove non ci si sorpassa né ci si ostacola per conquistare una posizione. Ovviamente, conoscendoci tutti e accettando regole comuni le situazioni in cui si sente pronunciare la frase “ognuno si arrangia” da parte di chi involontariamente provoca un incidente non sono realistiche.

Oltre a tutto questo, che è ciò che preme di più a chi ha fatto sacrifici per acquistare e magari preparare un’auto sportiva, c’è il fattore umano. Faccio sempre la parte dell’oste che parla bene del vino che ha in mescita, certo, ma raramente, per non dire mai, ho visto nello sport motoristico un ambiente dove i piloti si integrano subito nel gruppo come al Challenge. Anzi, a ben guardare il “gruppo” non esiste nemmeno. Personalmente mi piace, alle cene dopo i trackday, sedermi fra i volti nuovi o quelli che partecipano meno assiduamente: mai ho avuto difficoltà ad entrare in confidenza con qualcuno perché, semplicemente, erano tutti rilassati, indipendentemente dal risultato in pista. Ciò che conta è essersi letteralmente “stancati” di guidare la propria auto ed aver raggiunto quello stato di soddisfazione che per tutta la settimana successiva e oltre fa affrontare gli impegni quotidiani con assoluta leggerezza.

Chi si iscrive al forum e vede che ci sono utenti con migliaia di messaggi e decine di partecipazioni può provare un po’ di soggezione, ma sono proprio quei piloti quelli ai quali si può domandare un consiglio, si può chiedere di salire in macchina per farsi spiegare i segreti di un circuito, si può offrire e farsi offrire una birra dopo i turni in pista e coi quali si può chiacchierare fino a notte fonda di macchine, motori, piste e argomenti del genere, che poi è la degna conclusione di ogni giornata con noi.
Questo è il motivo per cui giriamo di sabato. Ciò comporta qualche sacrificio per chi viene da lontano, che deve spesso partire il venerdì pomeriggio, ma vogliamo paragonare l’atmosfera di una premiazione a cena anziché una veloce consegna dei premi e subito tutti a casa perché il lunedì incombe?

Dopo questo lungo discorso qualcuno si chiederà: e se sono oppure diventerò bravo, veloce e vincente? Beh, c’è posto anche per chi è competitivo. Il nostro, come qualsiasi altro sport, implica impegno per migliorarsi. La maggior parte dei partecipanti non punta a vincere la classifica della propria categoria perché questo richiede allenamento, preparazione del mezzo e un po’ di capacità di guida. Non tutti possono permettersi il lusso di essere sempre presenti ai trackday, di allenarsi, di affinare l’assetto del proprio mezzo a seconda della pista, ecc, ecc… però tutti, assolutamente tutti, possono sfidare se stessi oppure avversari ritenuti al proprio livello oppure cercare di ridurre il distacco dai primi. Non c’è nulla di disonorevole nello stare a 5, 10 o più secondi dietro ai più veloci; succede anche in Formula 1, dove il più lento è comunque un eccellente pilota, anzi, si ha l’occasione per imparare, mentre nei normali trackday non è detto che si possa girare negli stessi turni di auto simili alla propria guidate da persone esperte. Spesso, purtroppo, si capita in mezzo alla confusione di auto eterogenee e piloti di capacità molto variabili dove il rischio inevitabilmente aumenta.

Siamo andati un po’ oltre, ma è per dire a chi comincia che l’automobilismo è uno sport come tutti gli altri. Al Challenge non è facile portare a casa una coppa, mai come quest’anno, ma quando ci si riesce si ha la certezza di aver fatto un buon lavoro, non di aver conquistato uno dei tanti premi che l’organizzazione potrebbe mettere in palio per accontentare tutti. Anche perché, se tutti potessero prendere una coppa, chi darebbe gli stimoli necessari ai piloti di maggior esperienza per continuare a venire in pista e trasmettere le loro conoscenze, in circuito e sul forum, agli altri?

Venite, andate pure forte perché ci sono i tutor, c’è poco traffico, c’è ordine in pista, senza falsa modestia l’organizzazione ormai ha imparato a gestire le situazioni critiche e per dirla tutta anche i soggetti dalla maggior produzione di adrenalina :-) ma quando vedrete i tempi non usateli per confrontarvi con gli altri, nessuno nasce “pilota”, bensì usateli come base per migliorare voi stessi in uno sport che è fra le più alte espressioni non solo della passione, ma anche del genio umano, basta pensare a quanta storia e quanto studio ci sono dietro alle macchine che noi usiamo con tanta disinvoltura.
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